Gravedona, la protesta dei trattori mette nel mirino Bruxelles e anche i lupi: «Presenza sottovalutata dalle autorità»

Manifestazione Alla Serenella slogan e prodotti nostrani: «Non rubateci il futuro»

C’erano anche agenti di polizia, nella mattina di domenica 18 febbraio alla Serenella, a controllare che la manifestazione di protesta degli agricoltori si svolgesse nella regolarità.

Non c’era, per la verità, un vero e proprio assembramento: otto trattori o veicoli affini e un po’ più di agricoltori, con parecchi amici e curiosi attirati dallo stand allestito nel piazzale oltre la foce del torrente Liro, dove gli organizzatori affettavano salame, bresaola e formaggio nostrani. Sui motivi della ridotta partecipazione di trattori hanno cominciato a circolare voci su una non condivisione del raduno da parte di Coldiretti, i cui affiliati avrebbero preferito, in via cautelativa, starsene a casa. L’associazione era peraltro scesa in piazza di recente a Bruxelles con il proprio presidente, Ettore Prandini, a fianco degli agricoltori contro le scelte UE che rischierebbero di tagliare del 30% la produzione “Made in Italy”.

Alla Serenella non è comunque mancata la coreografia, con gli slogan “Viva l’Italia che resiste” sul tricolore posto su balle di fieno, “Non rubateci il futuro” su un trattore triciclo” e “Dal letame nascono i fiori, di politici nascono i dispiaceri” su una vecchia carriola con delle primule piantate nell’humus. Poi i trattori sono stati messi in moto e hanno sfilato fino alla rotonda di piazza Trieste, con il rombo dei mezzi e il suono delle loro trombe che ha comunque dato una bella impronta al corteo. Il senso della protesta, come annunciato, si rifà alla mobilitazione avviata in ambito nazionale, i Francia e Germania contro le politiche dell’Unione Europea che impongono l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari, divari enormi fra costi di produzione e di vendita, la carne sintetica, l’aumento vertiginosi dei costi dei mutui e dei carburanti e l’irpef agricola. In ambito locale, inoltre, si manifesta anche per il problema del lupo, che gli agricoltori ritengono sia stato finora sottovalutato dalle autorità competenti.

A margine della manifestazione è arrivata comunque una smentita da parte di Coldiretti di Como: «Ogni manifestazione è legittima e libera e Coldiretti non impone o suggerisce ad alcuno di non parteciparvi – afferma l’associazione – Noi abbiamo scelto di protestare laddove vengono prese le decisioni che condizionano tutte le politiche agricole, ovvero a Bruxelles. Iniziative come quella di Gravedona sono autonome non vogliono bandiere di partito o associazioni al loro fianco e noi ne prendiamo atto e le rispettiamo».

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