
Cronaca / Lago e valli
Giovedì 26 Novembre 2020
Gravedona, si è spento il sorriso di Nadia
Il Covid non lascia scampo alla volontaria
L’impegno nella Lega per la lotta ai tumori e al patronato di Dongo dopo una vita trascorsa all’ufficio per l’impiego di Menaggio
Gravedona ed Uniti
Era una di quelle persone che si spendono per gli altri in maniera disinteressata, che quando vengono a mancare lasciano un vuoto che non immaginavi. Nadia Mombelli, 66 anni, originaria di Consiglio di Rumo, è stata strappata alla vita dal Covid. Aveva lasciato un segno importante al centro per l’impiego di Menaggio, dove la sua disponibilità e la sua competenza erano ben note a tutti. E da pensionata aveva moltiplicato il suo impegno nell’ambito del volontariato: al patronato Cgil di Dongo, dove era sempre ad aiutare anziani e lavoratori per il disbrigo di pratiche, e poi alla Lega tumori di Gravedona, nella quale ha operato per vent’anni. Era una volontaria entusiasta, attenta e sempre disponibile.
«Al di là della sua impeccabile professionalità, ci mancherà soprattutto il suo sorriso solare e contagioso, che spesso sfociava in una risata fragorosa e trascinante – interviene Giorgio Baratelli, chirurgo senologo dell’ospedale di Gravedona e presidente della Lega tumori provinciale – La sua grande voglia di vivere stride con la morte dovuta a un piccolo e maledetto virus e siamo tutti ancora più increduli e confusi. Nella Lega tumori aveva coinvolto altre sue amiche, tutte affidabili, come Eufemia Moralli, con la quale condivideva il lavoro all’ufficio di collocamento di Menaggio, e Augusta, con la quale faceva coppia fissa il lunedì pomeriggio. Il momento del caffè alla macchinetta dell’ospedale, prima di iniziare il lavoro, era l’occasione per ascoltare i suoi racconti e i suoi aneddoti, sul ballo, ultima sua grande passione condivisa con il suo Paolo, oppure sulle vacanze, le cene o in merito a qualche gossip». Anche in Alto Lario la seconda ondata pandemica ha fatto vittime, soprattutto fra persone ben più anziane di Nadia, e ogni giorno si conta in media ancora una ventina di nuovi contagi. Da persona altruista e solare qual era, lei era conosciuta e apprezzata ovunque e sono centinaia i messaggi di affetto e cordoglio comparsi sui social sotto i post degli amici. «Nell’ultimo anno sono successe tante cose assurde ed inimmaginabili, fino a questo momento di profonda tristezza – dice ancora il medico senologo – Ci rimane un grande vuoto. Un semplice e immenso grazie, dal cuore, da parte di tutte le altre volontarie e di tante donne che l’hanno conosciuta ed apprezzata, e da me. Nadia ci mancherà, non solo per l’avviso periodico di taglio capelli e i tanti caffè da bere ancora, ma perché ci rendeva vivi con la leggerezza e la visone semplice e felice della vita che la caratterizzavano».
(Gianpiero Riva)
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