Gravedona, si è spento il sorriso di Nadia
Il Covid non lascia scampo alla volontaria

L’impegno nella Lega per la lotta ai tumori e al patronato di Dongo dopo una vita trascorsa all’ufficio per l’impiego di Menaggio

Era una di quelle persone che si spendono per gli altri in maniera disinteressata, che quando vengono a mancare lasciano un vuoto che non immaginavi. Nadia Mombelli, 66 anni, originaria di Consiglio di Rumo, è stata strappata alla vita dal Covid. Aveva lasciato un segno importante al centro per l’impiego di Menaggio, dove la sua disponibilità e la sua competenza erano ben note a tutti. E da pensionata aveva moltiplicato il suo impegno nell’ambito del volontariato: al patronato Cgil di Dongo, dove era sempre ad aiutare anziani e lavoratori per il disbrigo di pratiche, e poi alla Lega tumori di Gravedona, nella quale ha operato per vent’anni. Era una volontaria entusiasta, attenta e sempre disponibile.

«Al di là della sua impeccabile professionalità, ci mancherà soprattutto il suo sorriso solare e contagioso, che spesso sfociava in una risata fragorosa e trascinante – interviene Giorgio Baratelli, chirurgo senologo dell’ospedale di Gravedona e presidente della Lega tumori provinciale – La sua grande voglia di vivere stride con la morte dovuta a un piccolo e maledetto virus e siamo tutti ancora più increduli e confusi. Nella Lega tumori aveva coinvolto altre sue amiche, tutte affidabili, come Eufemia Moralli, con la quale condivideva il lavoro all’ufficio di collocamento di Menaggio, e Augusta, con la quale faceva coppia fissa il lunedì pomeriggio. Il momento del caffè alla macchinetta dell’ospedale, prima di iniziare il lavoro, era l’occasione per ascoltare i suoi racconti e i suoi aneddoti, sul ballo, ultima sua grande passione condivisa con il suo Paolo, oppure sulle vacanze, le cene o in merito a qualche gossip». Anche in Alto Lario la seconda ondata pandemica ha fatto vittime, soprattutto fra persone ben più anziane di Nadia, e ogni giorno si conta in media ancora una ventina di nuovi contagi. Da persona altruista e solare qual era, lei era conosciuta e apprezzata ovunque e sono centinaia i messaggi di affetto e cordoglio comparsi sui social sotto i post degli amici. «Nell’ultimo anno sono successe tante cose assurde ed inimmaginabili, fino a questo momento di profonda tristezza – dice ancora il medico senologo – Ci rimane un grande vuoto. Un semplice e immenso grazie, dal cuore, da parte di tutte le altre volontarie e di tante donne che l’hanno conosciuta ed apprezzata, e da me. Nadia ci mancherà, non solo per l’avviso periodico di taglio capelli e i tanti caffè da bere ancora, ma perché ci rendeva vivi con la leggerezza e la visone semplice e felice della vita che la caratterizzavano».

(Gianpiero Riva)

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