Cronaca / Lago e valli
Lunedì 17 Novembre 2025
I piccoli Comuni non ce la fanno. «Torniamo a parlare delle fusioni»
Lo ha sostenuto Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina e presidente Anci Lombardia. «C’è una continua esplosione di costi e abbiamo esaurito ogni misura del punto di vista fiscale»
Tremezzina
«Considerate le dimensioni dei Comuni e il loro numero, c’è un concreto scenario di crisi per molti centri di piccole o minuscole dimensioni».
Dal punto d’osservazione privilegiato dell’assemblea nazionale di Anci, la cui quarantaduesima edizione si è chiusa venerdì a Bologna, il sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra ha rilanciato il tema sensibile delle fusioni tra Municipi, 11 anni e 9 mesi dopo che i cittadini di Ossuccio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo con un “quattro su quattro” senza possibilità di appello hanno deciso di dare vita al Comune di Tremezzina.
La riflessione, davanti a un qualificato novero di amministratori, del primo cittadino di Tremezzina ha trovato come cassa di risonanza l’apertura dei lavori del seminario “Ripensare il futuro dei Comuni. Il necessario ruolo delle Regioni per le fusioni e il piano di riordino”. A fronte di queste premesse - cioè del “concreto scenario di crisi” che si prospetta per molti piccoli Comuni - «diventa quindi necessario mettere mano rapidamente a un programma serio di riordino istituzionale e territoriale», la chiosa del sindaco di Tremezzina.
Quella che emerge è l’esigenza di «fare un passo avanti, perché il rischio è che l’autonomia dei Comuni perda progressivamente valore e contenuti». Secondo il presidente di Anci Lombardia per mantenere questi elementi «servono competenze, risorse, strutture che sappiano utilizzare al meglio l’innovazione tecnologica e tanto altro e, soprattutto, c’è bisogno che i territori si aggreghino e si mettano assieme per essere quello che i Comuni sono, ovvero i tutori e i rappresentanti di una comunità».
Ecco dunque (ri)emergere - dopo un periodo oggettivamente tranquillo su questo fronte - il vocabolo “fusione” (tra Municipi). «C’è nei Comuni il bisogno di irrobustirsi e la strada delle fusioni è una di queste, perché si devono avere strutture adeguate per gestire e supportare il cambiamento», la chiosa del primo cittadino di Tremezzina. Parole pronunciate - non a caso - davanti a sindaci ed amministratori, in un momento in cui in riva al Lario - ad eccezione di Lambrugo e Lurago d’Erba, il cui referendum consultivo è previsto nella primavera del 2026 - il “tema fusioni” non è più così sentito come lo è stato, ad esempio, nell’anno di grazia 2014.
Sul tavolo - connesso a questo tema - il presidente di Anci Lombardia ha posto due questioni, quella dei bilanci sempre più ridotti all’osso e così quella del personale. Alla voce bilanci (per quel che concerne in primis la parte corrente) il sindaco di Tremezzina ha evidenziato come si andrà incontro «a una fase dove non navigheremo nell’oro. C’è un problema di crescita, di esplosione dei costi e, dal fronte della leva fiscale, abbiamo esaurito ogni misura, reintroducendo, se guardiamo con realismo, un sistema basato sui trasferimenti e con spese definite centralmente dallo Stato». Quanto al personale, «se dovesse continuare questo trend, nei prossimi 7 anni i Comuni italiani ne perderanno circa il 50%, a fronte di un -28% (dati Ifel) già oggi certificato».
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