Cronaca / Lago e valli
Sabato 06 Dicembre 2025
Il confronto dei tunnel. Gottardo: 2,5 km in 10 mesi, Variante avanti di 700 metri
L’impietoso paragone tra la galleria svizzera lunga 17 chilometri e il collegamento Colonno-Griante, partito nel 2021 a ritmi lentissimi
Colonno
«Sul versante nord del secondo “tubo” del San Gottardo gli scavi sono in corso dal 14 febbraio scorso. La “Tbm” ha raggiunto i 2.500 metri. In ottobre l’avanzamento è stato di 250 metri».
Basterebbe questo numero - ufficializzato ad inizio dicembre dall’Ustra - per rimarcare ancora una volta quanto sia impietoso il confronto tra il “secondo tubo” autostradale del Gottardo e la nostra Variante della Tremezzina.
Due cantieri simbolo del territorio insubrico distanti appena 130 chilometri l’uno dall’altro, ma che procedono - con una rete di confine di mezzo - con un passo diametralmente opposto. Questo anche a fronte degli imprevisti riscontrati al portale sud di Airolo (Ticino), dove l’avanzamento della “Tbm” (l’enorme scavatrice utilizzata per l’opera) è stato interrotto il 23 giugno scorso dopo circa 190 metri di avanzamento.
Ebbene nonostante i lavori di scavo abbiano incontrato un imprevisto non di poco conto - la “Tbm” si è di fatto incagliata - l’Ustra ha fatto sapere che il cantiere anche sul versante ticinese è pronto a ripartire di slancio dalla primavera.
Gli scavi però non si fermano neppure di fronte alla “Tbm” incagliata, tanto che circa 500 metri saranno scavati ricorrendo alle “volate” tramite esplosivo. Di fatto se anche la Variante della Tremezzina fosse avanzata a Colonno per 2 chilometri e mezzo invece degli attuali 700 metri (in quattro anni) almeno la galleria principale “Comacina” a Colonno sarebbe in vista del traguardo del torrente Perlana, al confine tra Ossuccio e Lenno. Peraltro per ottimizzare i tempi e i costi, è stato disposto «lo scavo in contro-avanzamento verso la “Tbm” in direzione sud, con 50 metri ad oggi scavati su un totale di 250 metri».
Questo per testimoniare ancora una volta la differenza di approccio tra le due infrastrutture - 17 chilometri il secondo tubo del Gottardo, 9,8 chilometri la Variante della Tremezzina - i cui lavori sono iniziati rispettivamente il 29 settembre e il 29 novembre 2021.
In ossequio alla proverbiale precisione svizzera, l’Ustra ha anche comunicato che la fresa meccanica a piena sezione potrà essere reimpiegata a partire dalla primavera 2026 «dal metro 740 della galleria, in presenza di un ammasso roccioso stabile». Nel contempo “gli altri lavori sul versante sud procedono come da cronoprogramma”.
Al momento il “secondo tubo” del Gottardo ha accumulato un ritardo pari a sei mesi, con un surplus di costi tra i 15 ed i 20 milioni di euro. Per compensare questi imprevisti, l’Ustra sta valutando «la possibilità di operare su tre turni sette giorni su sette, anticipando ulteriori lavori o prolungando lo scavo da nord. Provvedimenti di questo tipo potrebbero accelerare le tempistiche».
Dunque anche il Gottardo è alle prese con i turni di lavoro “sette giorni su sette” al pari di quanto si sta valutando per la Variante della Tremezzina, a partire da aprile. Con la differenza che l’approccio in essere oltreconfine porterà quasi sicuramente ad una decisione in tempi celeri, mentre sul nostro lato della frontiera bisognerà fare i conti con tante variabili, non da ultimo i materiali di scavo che dovranno viaggiare “sette su sette” in più province, con annesse e complesse richieste di deroghe da spalmare su più enti e istituzioni.
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