Il fagiano Carletto è tornato a scuola. L’amico dei bambini ferito e diffidente

Valsolda Sollievo a Loggio quando è arrivato guardingo nel giardino di elementare e asilo. Era sparito dopo essere stato maltrattato da due teppisti. Ha mangiato i semi degli alunni

Carletto non è morto. Il fagiano adottato dalla scuola primaria di Loggio, torturato e spaventato a morte da due ragazzini un po’ più grandicelli, è tornato, prima ai margini del bosco, poi a scuola. È guardingo e diffidente, tiene un’ala bassa e zoppica, ma ha mangiato i semi che gli hanno lasciato gli alunni, poi si è messo in un angolo del giardino della scuola dell’infanzia, più al sicuro.

La mascotte dei bambini

E ai bimbi, rivedendolo, è tornato il sorriso. Da qualche mese Carletto era diventato la mascotte della scuola. Si mischiava agli alunni all’entrata al mattino, poi si metteva sui davanzali a osservarli dalle finestre in aula e all’intervallo si lasciava coinvolgere nel gioco, rincorrendo la palla e divertendo tutti.

Inconsapevole delle loro mire, si è lasciato avvicinare anche dai due ragazzini che avevano intenzioni tutt’altro benevole nei suoi confronti e questi l’hanno preso e scaraventato prima in un cassonetto dei rifiuti, poi rincorso minacciosamente e fatto impazzire lanciandogli contro dei petardi. Il trauma, per il povero animale, non è stato da poco e la mattina successiva non si è presentato, come faceva sempre, ad attendere i bambini all’ingresso. E nemmeno nei giorni a seguire.

Il timore è che potesse essere rimasto ferito o morto di spavento era fondato e su tutti i fronti c’è stata unanime condanna per il gesto compiuto dagli autori del maltrattamento, che pur essendo giovanissimi non possono essere affatto giustificati. Non si sa da dove proviene Carletto: se sia un fagiano selvatico con una predilezione per i bambini o magari nato e cresciuto in un piccolo allevamento locale e poi sfuggito al proprietario. Ma la sua origine non importa ad alcuno: a Loggio il fagiano è ormai diventato un simbolo e la sua presenza quotidiana è un’abitudine positiva per tutti.

All’intervallo

Come detto, dopo diversi giorni Carletto ha fatto di nuovo capolino a scuola. Ovvio che non se la senta di fidarsi subito della vicinanza degli umani, ma col tempo saprà riconoscere gli amici di sempre e, una volta ristabilitosi per bene, tornerà a svolazzare fra ingresso della scuola e davanzali, aspettando l’intervallo delle lezioni per correre ancora dietro la palla. È quello che si augura la scolaresca di Loggio, nella speranza che chi l’ha maltrattato abbia imparato la lezione più importante.

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