Cronaca / Lago e valli
Lunedì 24 Novembre 2025
Il Gottardo avanza, la Variante no
Gli svizzeri: «Rispetteremo i tempi»
Tremezzina, il collegamento di 9,8 chilometri tra Colonno e Griante arranca tra mille problemi. Sull’altro lato del confine gli stessi guai con l’arsenico: «Tre turni e sette giorni per recuperare»
Tremezzina
Non c’è arsenico o “Tbm” (il riferimento è alla fresa meccanica a piena sezione, ndr.) incagliata che tenga. Il paragone con la Variante della Tremezzina è sempre più impietoso con il passare del tempo.
Il “secondo tubo” autostradale del Gottardo, per tornare agli svizzeri, verrà ultimato entro i tempi previsti - vale a dire il 2030 - e con il pieno rispetto del budget ufficializzato in tempi non sospetti, ovvero 2,14 miliardi di franchi.
La risposta del Governo di Berna all’interpellanza a firma dei deputati ticinesi Lorenzo Quadri (Lega) e Simone Gianini (Partito Liberale Radicale) segna un nuovo e importante spartiacque tra il “secondo tubo” autostradale del Gottardo - lungo 17 chilometri, che dal 2030 affiancherà l’attuale tunnel in esercizio - e la nostra Variante della Tremezzina - 9,8 chilometri da Colonno a Griante, quasi tutta progettata in galleria - avanzata di una trentina di metri in questo mese di novembre, ma in ritardo ormai conclamato rispetto al cronoprogramma iniziale con continui “stop&go” che i lettori de “La Provincia” ben conoscono.
La Svizzera insegna - il messaggio suona da monito anche in vista della seconda riunione del Tavolo di “Regia di cantiere”, fissata per il 2 dicembre a Menaggio - che gli ostacoli possono essere superati e soprattutto che il rispetto delle tempistiche va comunque garantito e salvaguardato.
Il Governo di Berna ha fatto sapere che «attualmente sono al vaglio misure per recuperare il tempo perduto». Misure che rispondono all’organizzazione del lavoro su tre turni sette giorni su sette e ancora attraverso l’avanzamento per un tratto maggiore dal versante nord (cioè da Goschenen) a fronte della “Tbm” incagliata sul versante sud. Al momento gli extra-costi calcolati dall’Ustra sono nell’ordine dei 15-20 milioni di franchi.
Ora anche su quest’ultimo passaggio è bene evidenziare le analogie con la “nostra” Variante, con spirito propositivo. Sul tavolo delle trattative istituzionali in essere più o meno ci sono le medesime proposte in campo per accorciare le tempistiche del cantiere del “secondo tubo” del Gottardo, a cominciare da quel “sette giorni su sette” su cui il Tavolo di Regia di Cantiere non si è al momento espresso.
Questo perché anzitutto Anas e impresa dovranno dire con certezza quanti camion usciranno dal portale di Colonno - direzione sud - e quanti sono previsti in uscita dal portale della Ca’ Bianca di Griante in direzione (obbligata) verso nord. Da capire infine anche la questione degli extra-costi, altro tema particolarmente sensibile.
All’indomani del Tavolo istituzionale convocato in prefettura si era parlato di 50 milioni di euro messi sul piatto per far ripartire di slancio il cantiere della Variante. Dopo il Tavolo di Regia di Cantiere dello scorso 28 ottobre, è filtrato un cauto ottimismo sul fatto che la delicata partita economica tra Anas e impresa fosse chiusa. Ora però servono garanzie e soprattutto bisogna pigiare sull’acceleratore. Il Gottardo insegna.
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