Il ministro Salvini: «La variante? Ci penso sempre»

Colonno. Ieri a Como ha fatto il punto sulla situazione: «Il dossier che seguo per tutta la settimana di lavoro. Le volate sono ripartite e stiamo studiando la soluzione per conferire il materiale di scavo del lago in sicurezza»

Colonno

«Il lunedì mattina mi alzo con lo stato dei lavori della variante della Tremezzina. Idem il venerdì pomeriggio quando stacco. Oggi pomeriggio (ieri, ndr.) c’è un’altra volata».

Dentro quella ripresa su larga scala annunciata già il 5 settembre attraverso l’ad di Anas Claudio Andrea Gemme ieri a Villa Gallia il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ci ha tenuto a ribadire che i riflettori sul cantiere della variante della Tremezzina restano ben fissi e accesi. Prova ne sia che alle 17.15 di ieri si è tenuta la seconda “volata” tramite esplosivo nella galleria principale “Comacina”, ad onor del vero annunciata già tra venerdì e sabato. “Volata” che ha portato ad un avanzamento in galleria di altri quattro metri. «Posso assicurarvi, anche per motivi affettivi perché mia figlia è per metà comasca, che il cantiere della variante della Tremezzina insieme al Ponte (sullo Stretto, ndr.) è quello più attenzionato, accompagnato e studiato. Sia con Anas che con impresa e sindaci i contatti sono quotidiani».

Un nuovo studio

Il ministro delle Infrastrutture ha toccato anche il tema - particolarmente sensibile alle latitudini del lago (e non solo) - del conferimento a lago di una parte dei materiali di scavo, in particolare quelli in uscita dal portale nord della Ca’ Bianca a Griante.

«C’è il tema dei materiali di scavo che in questo periodo di emergenza fa il paio con quello dei tronchi a lago - le parole di Salvini -. I sindaci tutti, al di là dei colori politici, ci hanno incaricato di rivedere normative ambientali che rappresentano un danno per il territorio. Un tronco è un tronco, una pietra è una pietra. C’è un lago a portata di mano e non possiamo riempire la Regina o la Lariana di centinaia di Tir. Cerchiamo anzitutto di convincere l’Europa sulla necessità di riutilizzare i materiali di scavo in altri cantieri. Vale ad esempio per i tronchi a lago. Il problema su come riutilizzare i materiali di scavo l’abbiamo avuto anche a Genova con la diga».

Assist importante quello fornito ieri dal ministro delle Infrastrutture alle istituzioni territoriali, in primis al prefetto Corrado Conforto Galli ed al presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca, che guidano il Tavolo istituzionale sulla variante. A Villa Gallia a rappresentare l’attualità del “tema Tremezzina” c’erano - insieme all’assessore regionale Alessandro Fermi - il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra (da mesi in stretto contatto proprio con l’ad di Anas) e così i primi cittadini di Menaggio (Michele Spaggiari, nel ruolo istituzionale anche di presidente del Cio), Griante (Pietro Ortelli), Argegno (Francesco Dotti) e così l’assessore di Colonno Alberto Colzani.

Il Tavolo “regia di cantiere”

Secondo le indiscrezioni filtrate ieri - questa l’altra notizia di giornata - nella seconda metà di ottobre verrà convocato il Tavolo “regia di cantiere” che sarà tenuto a battesimo proprio dall’ad di Anas, Claudio Andrea Gemme. Tavolo strategico non solo perché in quella sede si potrà avere un cronoprogramma (si spera) definitivo dei lavori, ma anche perché a quel Tavolo siede anche l’impresa, sin qui assente a tutti i momenti istituzionali organizzati negli anni.

Al momento le “volate” procedono nell’ordine di due a settimana solo all’interno della galleria principale “Comacina” in quello che può essere considerato un promettente (ri)avvio, ma nulla più. Subito dopo il Tavolo “Regia di cantiere” sarà convocato anche il Cio, il Comitato istituzionale occidentale, dove i Comuni - dopo la ricognizione chiesta dal presidente Bongiasca - consegneranno un primo elenco di opere complementari da sottoporre all’Anas riferite all’attuale tracciato della Regina.

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