Il ramo l’ha colpito alla nuca e la cognata ha chiamato i soccorsi: i dettagli della tragedia nei boschi di Breglia

Incidente Infortunio nei boschi: a perdere la vita Sandro Meregalli, 57 anni di San Siro, travolto da un grosso ramo. Di professione informatico, lascia la moglie e due figli adolescenti. Nel 2016 era stato dirigente del Calcio Lecco

Stava tagliando una pianta, nemmeno di grosse dimensioni, ma un ramo l’ha colpito alla nuca ed è morto sul colpo.

Sandro Meregalli, 57 anni, di Acquaseria (San Siro), ha perso la vita ieri pomeriggio mentre era impegnato a fare legna. Tanto incredibile quanto tragico il dramma avvenuto nei boschi di Breglia: l’uomo, come detto, in quel momento stava tagliando con la motosega un albero di stazza non eccessiva, che nella caduta si è inaspettatamente girato, con un ramo che è andato a colpire malauguratamente la nuca dello sfortunato taglialegna. Per lui non c’è stato più scampo.

L’allarme

La cognata, che lo stava aiutando, ha subito chiamato i soccorsi e sul posto sono giunti il personale della Croce Rossa di Menaggio, il medico di Areu e i Vigili del fuoco di Menaggio, mentre il servizio 118 ha fatto decollare anche l’elicottero dalla base di Como. Un ingente spiegamento di forze, che non è tuttavia servito a compiere il miracolo: per il paziente, infatti, non c’era ormai più nulla da fare. L’incidente si è verificato attorno alle 15 e l’arrivo dei soccorsi ha subito fatto temere qualcosa di grave. Increduli i famigliari, in particolare la moglie, Donata, originaria proprio di Plesio, e i due figli, poco più che adolescenti. Anche per il fratello Sergio, sindaco di Sant’Abbondio prima della fusione con Santa Maria Rezzonico, la tragica notizia è stata un colpo durissimo.

La vittima era conosciuta in paese e un po’ tutti hanno provato comprensibile sgomento. Anche il sindaco in carica, Claudio Raveglia, che era stato già in amministrazione con il fratello, ha subito cercato di informarsi meglio sull’accaduto, sperando che la notizia giunta da Plesio non fosse fondata o, almeno, inesatta: «Purtroppo quello che ci hanno riferito è vero – commenta il primo cittadino – . In casi simili si rimane impotenti. Conoscevo bene Sandro e so bene che nessuna parola può cambiare le cose e alleviare il dramma, ma mi stringo comunque ai suoi famigliari». Parole che interpretano il sentimento di un paese intero. Meregalli era un perito informatico e da anni si era messo in proprio. Andava anche all’estero, persino in Russia, dove in collaborazione con appassionati del luogo aveva aperto una scuola calcio nei pressi di Mosca; da lì aveva creato dapprima una bella sinergia col Calcio Como, con tornei fra squadre russe e comasche e alcuni giovani calciatori russi che venivano a fare provini in riva al Lario.

L’esperienza nel calcio

Nel 2016 si era poi reso protagonista di un’avventura calcistica ancora più eclatante: grazie a buoni rapporti con facoltosi uomini d’affari russi aveva creato i presupposti per salvare dal fallimento il Calcio Lecco, divenendo amministratore unico della società e garantendo i primi soldi.

Alla fine era comunque tornato a dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di programmatore informatico, professione che, tempo addietro, gli aveva consentito di mettere a punto un programma molto apprezzato dalle aziende tessili; così, sfruttando i rapporti creatisi col mondo dell’industria tessile comasco, aveva costituito una ditta di distribuzione della linea “Missultin zone” ideata da un altro altolariano, Paolo Goni. Era una persona intraprendente, che non difettava certo di estro. Il destino ha voluto mettere fine prematuramente alla sua esistenza in un bosco di Breglia, dove era impegnato in un’attività che, sul lago, svolgono in centinaia: fare un po’ di legna per il camino.

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