In casa la piantagione di canapa. Fidanzati arrestati

Sorico In un’abitazione a Nigolo venti piante in coltivazione. Coppia ai domiciliarip oi entrambi scarcerati

Nel corso di un controllo a Sorico, in una casa di via Nigolo (praticamente a Nuova Olonio), i carabinieri della stazione di Gravedona ed Uniti hanno percepito un odore difficilmente confondibile provenire dai locali abitati da una coppia italiana. Così, hanno approfondito l’ispezione trovandosi di fronte ad una serra coltivata a canapa indiana, contenente una ventina di piante ma anche un buon quantitativo di foglie in fase di essiccazione e_ di confezionamento. E’ iniziata così, nella serata tra martedì e mercoledì, l’operazione dell’Arma che ha portato all’arresto – seppur ai domiciliari in attesa del processo con rito direttissimo – di una coppia originaria della Brianza ma domiciliata appunto a Sorico.

Nei guai sono infatti finiti Francesco Morrone, che formalmente risulta residente a Cologno Monzese (28 anni) e Federica Morelli, 29 anni, non nota alle forze dell’ordine e incensurata. Nel corso delle verifiche i militari dell’Arma hanno posto sotto sequestro le venti piante che ancora erano in piena coltivazione, ed anche circa 500 grammi di marijuana in fase di essiccazione ma – da quanto è stato possibile appurare – non ancora pronta per essere eventualmente consumata. Nell’appartamento di Sorico i carabinieri hanno anche trovato materiale per il confezionamento delle dosi e pure per la pesatura delle stesse.

L’ipotesi di reato, formulata dal pubblico ministero di turno in procura, la dottoressa Antonia Pavan, non ha riguardato solo la detenzione della marijuana ma anche la coltivazione. La difesa – dopo la convalida dell’arresto – ha però scelto di chiedere i termini a difesa per poter valutare con più calma la situazione e la scelta processuale.

L’udienza è stata quindi rinviata ad una futura data. Nel frattempo il giudice monocratico Daniela Failoni ha rimesso in libertà la donna (che avrebbe dichiarato in udienza che quello stupefacente non era per lei) mentre il compagno ventottenne è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma in caserma dai carabinieri tutti i giorni della settimana in attesa di definire la propria posizione in aula.

© RIPRODUZIONE RISERVATA