Inaugurata la “Freccia” nel cuore: «Era meglio dei catamarani»

Pianello del Lario, tante persone all’inaugurazione dello storico aliscafo rimesso a nuovo nel museo della Barca Lariana: «Un restauro modello»

Pianello del Lario

«Il Freccia dei Gerani era un aliscafo affidabilissimo, che non è mai rimasto in panne in servizio. Su di esso ho imparato a navigare». La testimonianza di Augusto Bianchi, per quarant’anni conducente di mezzi della Navigazione, ha rappresentato uno dei ricordi più belli e apprezzati all’inaugurazione del Freccia dei Gerani al Museo della Barca Lariana , dove da mezzo di trasporto è diventato sala multimediale.

«A bordo non c’era elettronica, comoda ma anche fonte di problemi – ha detto ancora Bianchi – Il motore andava scaldato un’ora e mezza prima di partire al mattino, ma era un mezzo che navigava tranquillo anche con il vento forte. E’ stato messo a riposo per fare spazio ai catamarani, che in realtà non si sono dimostrati affatto migliori».

Gli “Amici della Freccia dei Gerani”, come ha sottolineato Marcello Baldrati, si sono impegnati per salvare lo storico aliscafo dalla demolizione una volta dismesso e hanno trovato l’auspicato sostegno della fondazione La Raccolta della Barca Lariana; Giuliano Perlasca e un amico, dopo aver festeggiato i loro 60 anni al Museo, hanno promosso una raccolta fondi per il suo recupero e da lì è partito un bel progetto che ha poi potuto contare anche su 100 mila euro del Pnrr: «E’ stato un restauro rigenerativo – ha spiegato Lorenzo Donegana, che si è occupato del reperimento fondi – Il “Freccia” è diventato una sala di ritrovo in cui entrare per ricordare e chiacchierare. Un risvolto importante è anche l’accessibilità per tutti, anche ai disabili».

Il direttore del Museo, Emanuele Seghetti, ha illustrato i dettagli del nuovo corso dell’aliscafo: «Il sistema multimediale di cui è dotato consente di raccogliere testimonianze di coloro che l’hanno vissuto quando si recavano ogni giorno a Como per motivi di studio o di lavoro, perché il Museo, attraverso la sua immensa raccolta di imbarcazioni, vuole recuperare la storia del territorio». E’ la missione avviata dal compianto fondatore, Gianalberto Zanoletti, e portata avanti dal figlio Ferdinando, attuale presidente, che ha ricordato come non sia stato facile installare il Freccia dei Gerani sulla terraferma. «Nonostante fosse stato levato il motore in via provvisoria, era terribilmente pesante anche per la potente gru utilizzata per sollevarlo dall’acqua. Alla fine abbiamo attaccato la gru a un camion e il camion a una grossa pianta e l’operazione è riuscita». Un’operazione che traduce la determinazione nel voler salvare lo storico natante lariano, che i tantissimi intervenuti hanno voluto visitare e ammirare.

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