Inizia a maggio l’iter per la beatificazione di don Stefano Gobbi, originario di Dongo

Chiesa Il vescovo di Como presiederà il 1 maggio l’apertura del processo di beatificazione. Don Gobbi fondò nei territori dell’alto lago il Movimento sacerdotale mariano, che oggi ha cenacoli in tutto il mondo

È stata fissata per mercoledì 1° maggio la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana in vista del processo di beatificazione e canonizzazione di don Stefano Gobbi, prete originario di Dongo che cinquant’anni fa diede il via al Movimento sacerdotale mariano. «È un percorso che inizia – spiega il cardinale Oscar Cantoni –, l’espressione di un’esperienza di santità quotidiana che si rinnova nella nostra Chiesa diocesana».

Sarà proprio il vescovo di Como a presiedere ufficialmente l’introduzione della fase locale, tappa prevista dall’iter ecclesiastico prima del passaggio al Dicastero delle Cause dei Santi a Roma. L’appuntamento è per mercoledì prossimo alle 10.30 nella basilica del Crocifisso: al termine dell’esposizione eucaristica e del rosario, sarà celebrata la messa e sarà rinnovato l’atto di Consacrazione al Cuore immacolato di Maria.

Alla lunga schiera di santi e beati lariani, dunque, in futuro potrebbe aggiungersi anche il «parroco del mondo», come lo definì san Giovanni Paolo II. Dall’esperienza più intima dello stesso con la Madonna – inizialmente condivisa con l’allora parroco di Gera Lario, don Luigi Bianchi, e con monsignor Teresio Ferraroni, divenuto poi vescovo di Como – si arrivò presto alla costituzione dei Cenacoli di preghiera e fraternità, ora diffusi in ogni continente.

E sono stati proprio gli aderenti al Movimento sacerdotale mariano (tra cui cardinali, vescovi e sacerdoti di tutto il mondo) a domandare alla Diocesi di Como l’istruzione della causa di beatificazione e canonizzazione del prete di Dongo. «Un momento di grande gioia – spiegano in proposito –, per il quale ringraziamo Dio che, per intercessione della Madonna, ci ha donato la grazia dell’avvio di questo cammino. Don Stefano è stato per tutti un testimone coraggioso e un esempio per imparare da Maria ad adorare e vivere a gloria della Santissima Trinità».

L’inizio a Fatima

Tutto ebbe inizio a Fatima l’8 maggio 1972: qui don Gobbi, concentrato nella preghiera a sostegno dei confratelli che stavano vivendo un tempo di fragilità, ebbe la prima di oltre seicento locuzioni interiori con la Madonna.

Da questa relazione costante con la Beata Vergine nacque, dunque, il Movimento sacerdotale mariano, cui don Gobbi si dedicò fino all’ultimo giorno di vita. Morì all’ospedale Niguarda di Milano, in seguito a un attacco cardiaco, il 29 giugno 2011, dopo decenni di viaggi da un continente all’altro per raggiungere i vari Cenacoli in tutto il mondo. Le sue spoglie attualmente riposano nel cimitero di Dongo, dove nacque il 22 marzo 1930.

«Abbiamo ascoltato – aggiunge il cardinale Cantoni – le testimonianze di tante persone che lo hanno incontrato e abbiamo visto il fervore sincero della loro fede. Non sappiamo quali saranno gli esiti, ma abbiamo ritenuto che si potesse avviare il cammino della fase diocesana».

«Instancabile apostolato»

Per il postulatore Emilio Artiglieri, promotore della causa per la beatificazione, quello di don Stefano «è stato un instancabile apostolato missionario ispirato dalla Madonna. Un operato rivolto innanzitutto alla santificazione dei sacerdoti, affinché il loro affidamento al Cuore immacolato di Maria diventasse uno stile di vita, da realizzare non da soli, ma nella fraternità, con altri preti e con i laici».

Ora, con l’apertura della fase diocesana, «si apre un tempo di ascolto, ricerca, raccolta di prove, testimonianze, documenti per ricostruire la fisionomia spirituale e la figura storica di don Stefano. È un’occasione in cui tutti possono partecipare con la preghiera o portando la propria personale esperienza, nel caso in cui si abbiano elementi significativi da condividere», conclude Artiglieri.

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