La matita copiativa che si cancella: «Lo abbiamo provato»

La storia Fondatore di Arare onlus, Eugenio Nonini ha chiesto alla presidente di seggio di provare a cancellare il tratto di matita sul tagliandino anti frode della sua scheda elettorale

Non è la prima volta che Eugenio Nonini, di Sant’Agata di Gera Lario, noto per essere il fondatore di Arare onlus (sodalizio vocato alla massima preservazione del creato), intende smascherare i “trabocchetti” insiti nella quotidianità.

Lo ha fatto anche domenica al seggio di Gera Lario, dove si è recato a votare: dopo avere espresso regolarmente il suo voto, gli è sorto il dubbio che il voto tracciato con la matita copiativa potesse non essere così incancellabile come dovrebbe.

«Mi sono permesso di chiedere alla presidente di seggio - dice Nonini - se poteva provare a effettuare un tratto a matita sul tagliando rimosso dalla mia scheda per poi provare a cancellarlo con una gomma in dotazione al seggio. Ebbene, sono stato accontentato e, con sorpresa di tutti, abbiamo dovuto constatare che il tratto a matita è scomparso. Sono rimasto male, e non solo io, perché la matita copiativa è tale proprio perché il tratto dovrebbe essere incancellabile, a garanzia del voto. Per questo vi si ricorre e per questo è così importante che venga subito riconsegnata al delegato al seggio. Il quale, ho pure appreso che rischia una sanzione da 300 euro se ne perde una. Come mai, allora, il tratto si cancella così facilmente?».

Una domanda che, lì per lì, non ha potuto trovare risposta, perché sia la presidente di seggio sia i suoi collaboratori non ne avevano una da fornire. Loro stessi sono rimasti, evidentemente, perplessi.

Fatto sta che, in loco, Nonini ha steso di suo pugno una lettera intestata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e per conoscenza al ministero dell’Interno, pronta per essere spedita via raccomandata, in cui dà conto di aver «chiesto e ottenuto la prova della non cancellabilità della matita copiativa - fornitami dal presidente di seggio - si legge - In quanto i tratti lasciati sul tagliando, rimosso dalla scheda, dalla stessa matita adoperata per votare, si sono cancellati con una comune gomma».

Lettera che è stata controfirmata dalla presidente di seggio Lisa Dell’Oro, la quale ha dichiarato di allegarla al verbale «redatto a chiusura delle operazioni di voto». Il tema della cancellabilità della matita copiativa non è nuovo. Si è proposto anche in passato e, a chi l’ha sollevato, le autorità hanno spiegato che con la normale gomma si cancella la grafica, ma non gli altri pigmenti che compongono la grafite. Questi si possono eliminare solo con abrasione, che poi però diventa evidente e invalida la scheda. Il tentativo di cancellazione con gomma, invece, verrebbe comunque svelato perché rimuove la grafite, ma non i pigmenti.

Per questo, sin dal referendum del 1946, per la repubblica o la monarchia, in cabina entra solo la matita copiativa. Circa 380mila quelle distribuite nei seggi italiani, e 130mila quelle acquistate quest’anno dal Viminale.

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