La piscina è scoperta, gli studenti “emigrano”

Gera Lario I ragazzi delle medie sono costretti a raggiungere Chiavenna per il corso di nuoto

Quaranta euro per il corso di nuoto, cento per il trasporto. Per gli alunni dell’Alto Lario un’attività sportiva alla portata di tutte le tasche diventa proibitiva per parecchi alla luce dei costi per la trasferta alla piscina di Chiavenna, la più a portata di mano.

Quest’anno gli insegnanti della scuola media di Gera Lario, che accoglie anche ragazzi di Sorico, Nuova Olonio, Domaso e Vercana, hanno ritenuto opportuno riprendere i corsi di nuoto alla luce di un’interessante analisi svolta da uno psicologo dopo la difficile fase del Covid. E’ emerso infatti che molti alunni hanno rinunciato a proseguire l’attività sportiva intrapresa in precedenza: la pandemia, insomma, ha lasciato un segno anche in termini psicologici e di motivazioni. Ecco dunque l’intenzione della scuola di dare un taglio soprattutto sportivo alle iniziative extradidattiche.

Lievitano i costi

Come detto, tuttavia, c’è il rovescio della medaglia: un corso di nuoto di dieci lezioni nella piscina di Chiavenna verrebbe a costare 40 euro a ciascun ragazzo, ma per affittare un pullman che li accompagni una volta alla settimana in piscina ci vogliono ulteriori 100 euro a testa. Il trasporto insomma, comporta un’impennata dei costi, che arrivano a quadruplicare. Per diverse famiglie che, magari, hanno più di un figlio alla scuola media, può risultare proibitiva l’iscrizione.

La scuola ha provato persino a chiedere un aiuto ad Iperal e Galperti, le due grosse aziende che operano anche su territorio di Gera Lario, ma da entrambe non è pervenuto alcun riscontro. Il nuoto, per chi vive a ridosso del lago, riveste anche un’utilità pratica, ma al di là del calcio e della pallavolo, per i ragazzi del territorio diventa difficile praticare sport.

A Gera la piscina del pratone è stata recuperata dall’Amministrazione comunale nel corso dell’anno, dopo che, inutilizzata da anni, cominciava a manifestare avanzati segnali di degrado. E’ stata pure già affidata in appalto a un privato, unitamente al chiosco del piazzale, e non è stato possibile riattivarla nella stagione estiva scorsa.

L’obiettivo è la copertura

Il Comune punta ora a una sua copertura, sfruttando un’opportunità di finanziamento per impianti sportivi, e l’idea è tutt’altro che criticabile. Basti considerare la beffa a cui vanno incontro gli alunni della scuola media. La gestione di una piscina coperta è onerosa e l’esempio di quella di San Fedele Intelvi, da anni senza un gestore, la dice lunga.

A Porlezza il Comune ha appena realizzato un modernissimo impianto natatorio coperto ed è riuscito ad affidarlo a un privato per la simbolica cifra di mille euro annui. Impegnativa la conduzione, soprattutto se a carico di un solo Comune, ma di strategica importanza la presenza di una piscina coperta nel territorio.

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