La rabbia dei “guardiani” del lago: «Siccità? La Regione ci ignora»

Il caso Il presidente dell’Autorità di bacino: «Siamo la voce di 63 Comuni. Lavoriamo per il Lario ma ci hanno esclusi dal tavolo regionale. Così non va»

«Rappresentiamo 63 Comuni rivieraschi e due Province. Stiamo dragando porticcioli comunali e attracchi al servizio della Navigazione, con numerosi interventi in calendario lungo le due sponde del Lario. Questo per garantire continuità ai servizi in essere. Eppure al Tavolo regionale sulla siccità di venerdì non siamo stati invitati. Così non va».

Diretto secondo costume, il presidente dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori Luigi Luisardi, da poco rieletto all’unanimità alla guida dell’ente con base operativa a Menaggio, non le manda a dire dopo la mancata convocazione al summit regionale a Palazzo Lombardia presieduto dal governatore Attilio Fontana.

«Sono 15 anni che sollecito interventi per fronteggiare situazioni di crisi come quella attualmente in essere e come quella dello scorso anno. Perché il lago non può essere considerato unicamente una riserva da cui attingere senza diritti per chi lo vive, per ragioni diverse, nel quotidiano - dice Lusardi -. Gestiamo qualcosa come 4500 posti barca, due terzi dei quali lo scorso anno erano inagibili a causa della siccità prolungata e delle regole d’ingaggio decise nell’ambito della gestione del lago. Temo che quest’anno la situazione possa essere ancora più grave. Eppure al Tavolo regionale nessuno ha voluto ascoltare la nostra voce. Sono arrabbiato, ma al tempo stesso più che mai motivato a portare avanti le istanze dei Comuni e delle Province che rappresento».

Anche durante l’assemblea che ne ha sancito la rielezione, lo scorso 2 febbraio, Lusardi aveva posto l’accento sulla necessità di adottare strategie operative per arginare la corsa all’utilizzo dell’acqua del lago a valle del bacino del lago, chiedendo anche un confronto con i gestori degli invasi a monte. La seconda richiesta, ufficializzata ai sindaci, era di avere una rappresentanza territoriale dentro il Consorzio dell’Adda, che gestisce le sorti del livello del lago.

Una delle soluzioni proposte dall’Autorità di Bacino è quella di creare dei “laghetti di accumulo” a monte del bacino del Lario, capaci senza impatto ambientale di trattenere acqua per i periodi di emergenza. Poi bisognerà ragionare su interventi più impattanti, perché con la siccità bisognerà purtroppo convivere da qui agli anni a venire. «Non mi sembra che venerdì siano emerse grosse proposte in Regione Lombardia - la sottolineatura del presidente dell’Autorità di Bacino -. Avremmo portato la nostra esperienza. È il momento di scelte coraggiose e operative, non di iniziative estemporanee».

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