Laboratorio di motori da aprire in Angola nel nome di Lorenzo, strappato alla vita a 29 anni

Menaggio L’annuncio durante i funerali del ragazzo morto nell’incidente in moto avvenuto a San Pietro. L’omelia di Claudio: «Continueremo a volergli bene»

«La vita si può raccontare, ma non spiegare, perché è un mistero fatto di gioie e sofferenze». Alla messa funebre per Lorenzo Funghini, 29 anni, vittima dell’incidente stradale avvenuto martedì a San Pietro Sovera, ha esordito così, nell’omelia, don Claudio, sacerdote salesiano rettore dell’istituto ticinese in cui hanno studiato Lorenzo e i suoi fratelli e dove insegna tuttora la loro madre.

«Da bambini chiediamo ai genitori e ai nonni di raccontarci delle storie – ha proseguito il sacerdote – poi, crescendo, ci poniamo domande sull’esistenza terrena, che tuttavia rimangono senza risposta». Il brano del Vangelo letto racconta di Gesù invitato a cena di Lazzaro. Una sorella di quest’ultimo prende un prezioso unguento e lo versa tutto sui suoi piedi, con un buonissimo aroma che pervade la casa, e qualcuno grida allo spreco: «Solo Gesù capisce a apprezza il gesto di Marta – ha detto ancora don Claudio – . L’amore e il bene vanno dispensati senza risparmio, senza pensare al domani. Anche Lorenzo non si risparmiava nell’esercizio delle sue passioni, soprattutto sportive, e in questo senso è stato un esempio. Gli abbiamo voluto bene e questo bene non si perderà; ci manterrà sempre uniti a lui, fino a quando non lo ritroveremo nella dimensione più piena della vita eterna».

La parrocchiale di Santo Stefano era gremita e molta gente è stata costretta a seguire da fuori il rito, vissuto con grande raccoglimento da tutti. Anche l’arciprete di Menaggio, don Pierino Riva, ha voluto esprimere parole d’affetto per la giovane vittima e i suoi famigliari: «Mi è rimasta impressa una foto di Lorenzo in sella a una moto che dalla coma di un versante guarda l’infinito; dov’è ora potrà ammirare una vallata più estesa e vedere tutti noi. In questi giorni – ha aggiunto il parroco – mi è capitato di leggere alcuni dei tantissimi messaggi che gli hanno dedicato gli amici sui social: c’è chi gli promette quando si ritroveranno lassù, partiranno ancora a tutto gas, chi ha imparato da lui la passione per la moto e gli vuole dedicare un successo nella prossima gara, chi ancora, infine, dice che d’ora in avanti correrà con il suo numero, il 35. Storie di amicizie e di bene che ora sono storie di cielo».

Anche la raccolta delle offerte ha riservato un’emozione: «Quello che verrà raccolto quest’oggi – ha annunciato don Pierino – servirà per aprire un laboratorio di motoristica in un missione dei Salesiani in Angola. Un’iniziativa che porterà il nome di Lorenzo». All’uscita di chiesa si è vista solo una fiumana di gente, che poi si è trasformata in corteo infinito verso il cimitero. L’ultimo tratto di vita terrena assieme a Lorenzo, che ora, come ha scritto un altro amico sui social, potrà insegnare anche agli angeli ad andare in moto.

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