
Cronaca / Lago e valli
Giovedì 18 Settembre 2025
Lavori in dogana fermi da fine giugno: a Valsolda la protesta degli autotrasportatori
Sono almeno 35 i mezzi che devono sdoganare la merce in un piazzale a Porlezza. La responsabile dell’ufficio: «Contavamo in una ripresa da agosto»
Valsolda
I lavori in dogana per coprire l’area in cui operano i finanzieri sembrano essere entrati in una fase di preoccupante stallo. E si levano le proteste.
Già, perché i lavori avrebbero dovuto terminare il 29 maggio, poi la scadenza era stata posticipata a fine settembre e ora a fine anno.
Nell’aprile scorso era esplosa la polemica perché il cantiere aveva obbligato l’Anas a vietare lo sdoganamento merci per ragioni di sicurezza. Non proprio un problema di poco conto. Per una settimana, infatti, gli autotrasportatori avevano vissuto un oggettivo disagio, costretti a seguire percorsi molto più lunghi per andare oltre confine. Poi era stata trovato un rimedio, con trasferimento dell’ufficio spedizioni a Porlezza, nei pressi del campo di calcio.
Le lamentele erano così rientrate, ma solo perché la soluzione tampone pareva destinata a durare poco più di un mese.
Federica Ronzoni, responsabile dell’ufficio spedizioni, traccia un quadro della situazione a distanza di oltre cinque mesi di distanza: «L’ultima volta che si sono visti operai sul cantiere in dogana è stato il 27 giugno scorso – sottolinea – Speravamo tutti che almeno dopo agosto riprendessero le operazioni, invece nulla. Da aprile sdoganiamo la merce nel piazzale accanto al campo sportivo di Porlezza, una sede provvisoria che non sappiamo fino a quando dovremo mantenere».
Ogni giorno da valico di Oria transitano circa 35 fra bilici, camion e furgoni, provenienti per lo più dalla Valtellina e diretti in Svizzera, che ad aprile, dopo essere passati il primo giorno senza regolare consegna del documento alla Guardia di finanza, avevano poi optato per passare da altre dogane, affrontando inevitabili disagi.
I problemi di sicurezza derivano dal fatto che i mezzi pesanti dovrebbero sostare nei pressi della zona di cantiere mentre i conducenti svolgono la necessaria procedura di sdoganamento.
La copertura dell’area dei controlli è indubbiamente utile per chi ci deve lavorare, ma ufficio spedizioni e ditte di trasporto vorrebbero sapere per quali motivi i lavori vanno incontro a simili ritardi: «Il cantiere è fermo da giugno – insiste Ronzoni – e non è dato sapere perché e nemmeno quando è ipotizzabile il termine delle operazioni». Anas attribuisce i ritardi alla necessità di incaricare terzi per la realizzazione del manufatto metallico che dovrà fungere da pensilina.
«Il pezzo è in fase di costruzione e occorre attendere che la ditta incaricata lo concluda – è la spiegazione che viene fornita – Poi occorrerà installarlo, verniciarlo e compiere gli ultimi necessari dettagli. Entro fine dicembre il cantiere verrà smontato». Equivale a dire che la normale attività di sdoganamento potrà riprendere con l’anno nuovo. Non esattamente una bella notizia per quanti sono costretti ad affrontare disagi quotidiani.
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