«L’ordinanza sulla Regina? Solo una ripicca»

Statale Regina Artusa (Sistema trasporti) spiega i motivi per cui impugneranno l’atto al Tar: «Avevamo chiesto di provare il senso unico pomeridiano»

«Entro il 31 maggio saranno depositati i nuovi ricorsi al Tar contro l’ordinanza Anas». Al termine di un lungo e partecipato incontro che si è tenuto lunedì sera in un ristorante a metà lago, il presidente dell’associazione di categoria “Sistema Trasporti”, Francesco Artusa, ha ufficializzato che i ricorsi contro il provvedimento in vigore da lunedì scorso che limita il transito dei bus turistici e dei mezzi pesanti sopra gli 11 metri tra Colonno e Ossuccio saranno più d’uno.

«Due sono già certi, uno nostro ed uno di un’impresa turistica locale - conferma - . In questi giorni avremo altre conferme. Posso già annunciare che il 31 maggio i ricorsi saranno depositati, tanto che abbiamo previsto un evento informativo a Como la mattina del 31 maggio». La nuova ordinanza Anas entrata in vigore da una settimana, sollecitata dal territorio, anzi, invocata, e richiesta all’unanimità dal Tavolo istituzionale sulla Regina guidato dal prefetto Andrea Polichetti, prevede il senso unico tra Colonno e Ossuccio per i bus turistici nonché il divieto diurno - tra le 6.30 e le 21 - di transito dei mezzi pesanti.

«Per un’associazione di categoria ricorrere alla giustizia rappresenta in ogni caso una sconfitta. Anas non ci ha dato alternative - rimarca Francesco Artusa -. Sottolineo un aspetto. Il senso unico in direzione nord per i bus turistici ci è stato imposto, ma non ha trovato per contro alcun tipo di accoglimento la nostra richiesta di adottare in via sperimentale un senso unico pomeridiano o tardo pomeridiano “in discesa” verso Como».

«Per quanto concerne i mezzi pesanti - aggiunge - , mi chiedo come siano state pensate le deroghe contenute nell’ordinanza. Cito due casi su tutti, ad esempio i mezzi pesanti che trasportano acqua e gasolio. Perché a loro è consentito di transitare in deroga e ad altre tipologie di merci no? Anas lo spiegherà al Tar».

Il novero delle imprese di trasporto che insieme a “Sistema Trasporti” si rivolgeranno al Tar contempla anche diverse realtà locali, non solo del mondo del trasporto turistico o dell’autotrasporto. In base a quanto emerso lunedì sera, nel giro di quarantotto ore verranno ufficializzati i nomi di chi ricorrerà direttamente e di chi invece darà il suo supporto attraverso il cosiddetto intervento “ad adiuvandum”.

«Dopo i vari articoli del vostro giornale, che riportavano la nostra posizione, abbiamo ricevuto diversi commenti, tra cui un paio che parlavano di ripicca nei confronti di Anas per quel che concerne il nuovo ricorso al Tar - la chiosa di Francesco Artusa -. Semmai è il contrario. La nuova ordinanza ha tutti i connotati della ripicca nei nostri confronti». Artusa traccia anche una possibile via di uscita: «Siamo comunque pronti ad un confronto in extremis con Anas. Se ci convocasse saremmo pronti anche domani ad esporre le nostre ragioni. Ricordo che sul tavolo avevamo garantito 400 mila euro annui per potenziare il servizio dei movieri. Proposta anch’essa respinta al mittente senza troppi fronzoli».

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