Oggi i funerali per Sandro Meregalli, morto a causa di un infortunio nel bosco: «Sognava di realizzare un vigneto»

San Siro L’uomo morto giovedì mentre puliva il terreno di Breglia: un ramo l’ha colpito alla nuca. Il fratello Sergio: «Aveva acquistato 600 piantine di uva per poi trasferirsi con la famiglia e dedicarsi alla terra»

Si svolgeranno già quest’oggi a Barna, frazione di Plesio, i funerali di Sandro Meregalli, il cinquantasettenne di Acquaseria rimasto vittima, l’altro giorno, di un incidente nei boschi sotto Breglia.

L’ultimo saluto in chiesa, alle 15. Le ceneri verranno poi tumulate nel cimitero di Acquaseria, dove già riposano i genitori. Non è stata chiesta l’autopsia e, del resto, in questo caso non esistono dubbi sulle cause del dramma.

La salma è stata consegnata subito ai familiari e la camera ardente è stata allestita a Dongo dalle pompe funebri “Angelinetta”; nel pomeriggio odierno, come detto, l’ultimo saluto è fissato a Barna, dove la famiglia intendeva trasferirsi a breve.

La disgrazia

La moglie Donata è originaria di Plesio e lui, che non difettava certo di idee, aveva progettato di realizzare un vigneto sulle balze di Barna.

«Aveva già acquistato 600 piantine di uva, con l’intento di trasferirsi a Plesio con la famiglia e dedicarsi alla terra – riferisce il fratello Sergio, ultimo sindaco di Sant’Abbondio, Comune che si è poi fuso con Santa Maria Rezzonico diventando San Siro – Si era già dotato anche di un veicolo “4x4” per potersi muovere meglio sulle stradine di campagna».

Martedì scorso era rientrato dalla Moldavia e, considerata la disdetta di un paio di appuntamenti di lavoro, si era recato a Plesio a ripulire i terreni da trasformare in vigneto. Giovedì era salito nei boschi di Breglia a tagliare legna: attorno alle 15 si stava dedicando al taglio di due alberi di modeste dimensioni e aveva comunque preso tutte le precauzioni, chiedendo alla cognata di portargli delle corde per legare i tronchi in alto, così da poterne indirizzarne la caduta; un ramo l’ha però colpito alla nuca e per lui non c’è stato scampo. Inutile il tempestivo intervento del personale della Croce Rossa di Menaggio e dell’eliambulanza del 118 di Como.

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Numerose attività

Sandro Meregalli, programmatore informatico, non era tipo da starsene chiuso in un ufficio tutto un giorno.

Si recava spesso all’estero e in Russia, in particolare, aveva allacciato rapporti anche nell’ambito della sua passione per il calcio: nei pressi di Mosca aveva creato una scuola calcio favorendo una sinergia col Calcio Como, fatta di partite con compagini russe e provini di giovani calciatori moscoviti in riva al Lario.

Nel 2016 si era poi buttato in un’avventura sportiva ancora più eclatante, divenendo amministratore unico del Calcio Lecco in un momento a dir poco critico per la società: dalla Russia erano arrivati anche dei soldi per salvare lo storico sodalizio dal fallimento, ma poi lui era tornato a dedicarsi a tempo pieno alla sua professione.

Un programma informatico da lui messo a punto era stato utilizzato da parecchie aziende tessili comasche. E, grazie ai rapporti creatisi col mondo dell’industria tessile, aveva anche costituito una ditta di distribuzione della linea “Missultin zone” ideata da un altro altolariano di San Siro, Paolo Goni: «Addio, compagno di mille avventure» – ha scritto quest’ultimo sui social per salutare Meregalli.

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