Ordinanza anti caos sulla Regina. Altra bocciatura dal Consiglio di Stato

Statale Regina Respinto il ricorso presentato dall’Anas contro il provvedimento che limitava i mezzi pesanti. Soddisfatta l’associazione di categoria dei bus turistici

Tra ricorsi e appelli ai giudici amministrativi, una cosa è certa: le ordinanze anti-caos sulla Statale Regina avranno vita difficile nei prossimi mesi. In questi giorni il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell’Anas, che si era opposta al pronunciamento del Tar che aveva bocciato l’ordinanza anti traffico.

Una decisione accolta con entusiasmo da “Sistema Trasporti”, associazione di categoria di bus e noleggiatori di auto. Il presidente Francesco Artusa l’ha infatti definita «La seconda vittoria nei confronti di Anas dopo quella registrata al Tar della Lombardia sul tema sensibile del transito dei bus turistici lungo la Regina». In realtà il pronunciamento del Consiglio di Stato si presta a più chiavi di lettura.

La vicenda

Ma andiamo con ordine. Al centro di tutto ci sono i rimedi anti-caos lungo la Regina pensati dal Tavolo di coordinamento guidato dal prefetto Andrea Polichetti e materialmente affidati ad Anas, ente proprietario della statale 340. Provvedimento cui si erano opposti alcuni iscritti a ”Sistema Trasporti”. Il Tar della Lombardia aveva dato loro ragione, ma Anas ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.

L’organo di giustizia amminsitrativa di secondo grado nelle tre pagine di ordinanza ha bocciato il ricorso senza entrare nel merito della questione, per «l’improcedibilità dell’appello cautelare per sopravvenuta carenza di interesse alla decisione», rimarcando come «i dati inerenti il periodo tra il 3 luglio e il 4 novembre sarebbero, allo stato, in ogni caso inefficaci». E questo perché l’udienza in Consiglio di Stato si è tenuta ben oltre la scadenza ultima del provvedimento targato Anas.

«Anas ha impugnato l’ordinanza cautelare emessa dal Tar della Lombardia, rivolgendosi al Consiglio di Stato, il quale ha sostanzialmente confermato che non esiste più l’oggetto del contendere. Dunque quella di Anas può essere inquadrata come una ripicca o come un tentativo di portarsi avanti in vista di quanto verrà deciso quest’anno - afferma Francesco Artusa -. Anas non aveva motivazioni giuridiche per andare in Consiglio Stato, l’ha voluto comunque fare e per quanto ci riguarda ha perso. Il dato oggettivo è che Anas non può non tenere conto di questi due pronunciamenti in vista della stagione turistica ormai alle porte. Quel tipo di soluzione non va bene. Ad Anas ed al prefetto Andrea Polichetti dico che se l’ordinanza per il senso unico dei bus turistici venisse riproposta, di sicuro verrebbe nuovamente da noi impugnata e con ogni probabilità cassata un’altra volta».

E’ chiaro però che da soli, a fronte di 15 mila (e più) transiti giornalieri con un ricco corollario di bus turistici e mezzi pesanti, i movieri (confermati fino al 29 febbraio con un’opzione di rinnovo triennale) quest’estate sarebbero davvero chiamati a una mole di lavoro difficilmente sostenibile. Fermo restando che l’ultima strettoia salendo da Colonno, quella di Isola di Ossuccio, al momento è sprovvista di controlli e dunque rappresenta un potenziale pericolo sul fronte di code e ingorghi.

Prospettive

Che fare dunque? “Sistema Trasporti” tende la mano al Tavolo di coordinamento, confermando «di essere pronta da un lato ad un confronto operativo sulla Regina e dall’altro a contribuire, se necessario, al computo generale delle spese per garantire e potenziare il servizio dei movieri. Varrebbe la pena nel contempo portare a termine un tagliando sui semafori intelligenti».

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