Il folle gioco dei turisti a Nesso: nuotare vicino ai traghetti

L’allarme Alla Civera di Nesso come nel canale dell’Isola Comacina: tuffi a poca distanza dalla rotta dei natanti. Il direttore della navigazione: «Fenomeno segnalato più volte, potenziare i controlli per evitare tragedie»

C’è un’immagine, circolata in questi giorni su diversi gruppi whatsapp, che ben fotografa la situazione di pericolo concreto con cui si sta confrontando giorno dopo giorno una delle mete più gettonate e immortalate del territorio - il Ponte della Civera -, al netto del provvedimento messo in atto (l’installazione delle boe) in queste ore dal Comune.

L’immagine immortala due bagnanti - due giovani - che nuotano come se nulla fosse a poca distanza dell’Innominato, uno dei battelli simbolo della NaviComo. Evidente la situazione di pericolo anzitutto perché i due bagnanti sono sprovvisti delle boe di sicurezza (davvero una mancanza che si commenta da sola) e in seconda battuta perché comunque non tengono in alcun modo conto dell’effetto “risucchio” causato dai motori del battello, che per dirla con le persone più addentro nelle vicende del lago “spostano tanta acqua quanto pesano”.

L’immagine

E di fronte ai mulinelli generati sotto il pelo d’acqua da questo come da altri natanti c’è davvero ben poco da fare.

Una situazione di pericolo che al nostro giornale ha confermato anche il direttore della NaviComo, Nicola Oteri, cui abbiamo mostrato l’immagine citata poc’anzi, con annesso commento a corredo: «Più volte abbiamo segnalato ed evidenziato ciò che accade in quel tratto di lago. Anche per questo motivo, su nostra richiesta, è stata convocata il 2 agosto una riunione ad hoc in prefettura, in cui è stato annunciato un potenziamento dei controlli anche nel lago, così da aumentare i livelli di sicurezza della navigazione».

Lo stesso prefetto Andrea Polichetti ha confermato che «da parte di tutti c’è la massima attenzione sia per quanto concerne le strade che per quanto ha a che vedere con il lago».

Dentro l’assedio al Ponte della Civera c’è però un altro aspetto di assoluto rilievo da rimarcare, legato al fatto che le autorità preposte sarebbero sul punto di varare un’ordinanza ad hoc di inibizione alla navigazione in quel punto, proprio per mettere al riparo lo storico manufatto dalle imbarcazioni che di fatto arrivano a sfiorarlo. L’input è arrivato sempre dal Comune. Toccherà ora agli enti preposti - a cominciare dall’Autorità di Bacino - tradurlo in un provvedimento concreto, sicuramente molto apprezzato dai residenti, ma anche dai tanti estimatori di questo luogo unico nel suo genere ed entrato di diritto tra le cartoline del lago di Como nel mondo.

I precedenti

L’assedio al Ponte della Civera non è purtroppo un unicum dentro il panorama di questa estate grandi numeri, perché anche nel canale dell’isola Comacina sembra essere terminata la tregua che lo scorso anno aveva portato in dote la posa delle boe alle due estremità del canale stesso nonché l’installazione delle telecamere collegate al sistema di videosorveglianza della polizia locale di Tremezzina.

Il punto è sempre lo stesso e cioè che in assenza di controlli, le boe da 350 chili l’una che segnano l’ingresso e l’uscita dal canale si sono trasformate in approdi temporanei, mentre la “marcia inserita” con cui si dovrebbe procedere è spesso un ricordo lontano. Il tutto ricordando che proseguono le traversate a nuoto da Ospedaletto all’isola Comacina senza boe di sicurezza e il più delle volte senza alcuna percezione del pericolo connesso al passaggio dei motoscafi e in generale dei natanti.

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