Piogge torrenziali, il lago cresce
Ormai è a un passo dalla strada

Da domenica pomeriggio il livello è cresciuto a una media di due centimetri l’ora. Ieri l’acqua è arrivata sul marciapiede, posizionate le transenne

Le piogge torrenziali degli ultimi giorni (comprese quelle iniziate ieri pomeriggio e proseguire durante la notte) hanno fatto salire esponenzialmente il livello del lago, arrivato praticamente in strada. Già ieri il Lario ha superato una prima soglia d’allerta, attestandosi a 17,8 centimetri dalla quota di esondazione, fissata a 120 centimetri sopra lo zero idrometrico. In alcuni punti, una parte del marciapiede è stata invasa dall’acqua e dalle 18 è ricominciato a piovere forte, con allerta arancione per la pioggia al momento prolungata sino ad oggi. Un campanello d’allarme sicuramente importante, tenendo conto anche del fatto che in poco più di 12 ore il livello del lago ha riguadagnato il terreno perduto e, nel pomeriggio, si attestava a oltre 10 centimetri sopra la media stagionale.

L’escalation

Da domenica pomeriggio, in buona sostanza, il livello del lago ha registrato una crescita poderosa, al ritmo di 2 centimetri l’ora, sostanzialmente fino alle 10 di ieri mattina. Basti pensare che alle 8 di domenica il Lario era a quota 78,1 centimetri sopra lo zero idrometrico, dunque a poco meno di mezzo metro dalla quota di esondazione.

Ieri mattina, il livello era vertiginosamente salito sino a 101,7 centimetri per poi sostanzialmente fermarsi e toccare i 102,4 centimetri alle 18 di ieri. Mentre domenica l’afflusso è arrivato a superare di oltre quattro volte il deflusso, ieri - per quasi tutta la giornata - i due dati si sono equivalsi. Nel tardo pomeriggio, nel Lario entravano 504,2 metri cubi d’acqua al secondo e ne uscivano 477,4. E questo in virtù del fatto che le paratie di Olginate erano completamente aperte.

Ancora pioggia

Il livello è sicuramente destinato a salire anche per buona parte della giornata odierna. La conferma sul fatto che il lago sia con un piede già sulla strada la si è avuta anche dai Comuni rivieraschi, dove le spiagge pubbliche o sono state invase dall’acqua (è il caso della “seconda spiaggia” a Lenno, una cinquantina di metri dopo il lido comunale) o stanno per alzare loro malgrado bandiera bianca, come a Sala Comacina, dove la scala d’accesso al lago è già scomparsa.

C’è anche un aspetto positivo all’interno di questa allerta e, cioè, che negli ultimi quarantacinque giorni gli invasi alpini hanno accumulato qualcosa come 185,5 milioni di metri cubi d’acqua grazie alla combinazione data dal disgelo e dalle piogge. Ciò significa che per il prossimo futuro sono scongiurati problemi di siccità, fermo restando che l’idroelettrico ha costante bisogno d’acqua. Il lago è andato via via rimpiendosi, sino a raggiungere una percentuale di riempimento dell’83,5%. Resta da capire, una volta terminata questa prolungata fase di maltempo, come il Lario batterà poi in ritirata. Una repentina discesa potrebbe portare in dote un film già visto e cioè danni importanti alle sponde ed alle rive. Altro tema d’attualità i detriti. Ben presto anche Como potrebbe fare i conti, ancora una volta, con volumi importanti di tronchi e ramaglie.

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