Politeama, il futuro forse è iniziato
Da Aslico a Officina Como, 24 in campo

Il tavolo di progettazione: presentate ieri le prime adesioni per il recupero dell’ex teatro - Il liquidatore: «Ora serve un progetto sostenibile». Il sindaco: «Il Comune farà la sua parte»

Il futuro del Politeama passa dai 24 soggetti ammessi al tavolo di co-progettazione che, entro fine anno, dovrebbe elaborare una proposta di recupero e gestione dell’ex teatro cittadino per dare, finalmente, la svolta tanto attesa.

Hanno risposto al “reclutamento” realtà culturali cittadine importanti come, per esempio, il conservatorio, la Fondazione Alessandro Volta, Parolario, l’ordine degli Architetti e Officina Como. Non solo, parteciperanno anche il tenore comasco Marco Berti, l’ingegner Maria Cairoli e, un po’ a sorpresa forse, il Comune di Bellagio. I soggetti, alla fine, potranno anche essere di più: come previsto dall’avviso, saranno infatti riaperti i termini, così da concludere l’iter entro marzo, riunire per la prima volta il tavolo e cominciare così i lavori di progettazione.

«Siamo soddisfatti per le candidature ricevute - ha spiegato il liquidatore della società Politeama Francesco Nessi – ora l’obiettivo è mettere a punto un progetto sostenibile».

In tutto, sono una trentina i professionisti che hanno dato la disponibilità a partecipare in maniera gratuita ai lavori, per conto delle loro organizzazioni o in maniera diretta. Ieri, l’iter e la strategia per la co progettazione sono stati oggetto di un’audizione da parte di Nessi alla commissione consiliare che si occupa di aziende partecipate (presenti anche il vicesindaco e assessore con delega Adriano Caldara e l’assessore alla Cultura Livia Cioffi).

L’avviso si rivolgeva a enti, associazioni, imprese creative, figure professionali operanti sul territorio. Stando a quanto comunicato, il percorso prevede un protocollo che impegna i partner a partecipare ai lavori «con costanza e a titolo gratuito». Saranno successivamente organizzate riunioni mirate dove i soggetti condivideranno problematiche, esigenze, idee, dubbi, ed eventuali priorità per la costruzione del progetto. Sarà favorito anche il coinvolgimento di attori esterni attraverso attività di consultazione partecipata. La gestione dovrà essere trasparente, con passaggi chiari fin dall’inizio e con una relazione continua con il Comune. Dopo vari step, fra cui la definizione di una strategia, l’analisi tecnica, lo studio di fattibilità e la ricerca di fonti di finanziamento, l’obiettivo è arrivare a formulare una proposta entro fine anno. «Ora – aggiunge Marco Fumagalli, nel ruolo di “facilitatore” del processo – si comincerà a immaginare il futuro della struttura, quali contenuti potrebbe avere e la tenuta sul mercato».

L’obiettivo è riuscire a partecipare e vincere i contributi provenienti dai bandi europei, di solito già disponibili verso la fine dell’anno. Insomma, la strada è ancora lunga e per conoscere quale sarà il destino del Politeama bisognerà attendere, il restauro si aggira sugli 8 milioni.

«Non nascondo che abbiamo vissuto anche momenti sconfortanti – commenta il sindaco Mario Landriscina – ma ora sono soddisfatto. Se avessimo cambiato orientamento, l’immobile avrebbe stimolato gli appetiti di diversi soggetti. Ma abbiamo tenuto il punto e il Comune farà la sua parte».

Se il percorso andrà a buon fine, l’amministrazione acquisterà il 18% di quote mancanti.

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