Ponna, i vandali distruggono la bici in legno. Era il benvenuto per i cicloamatori

Incredulità e rabbia per i danneggiamenti al monumento dedicato a un giovane scomparso

Ponna

Incredulità e tanta rabbia per quello quel gesto vandalico ad opera di ignoti che ha portato a distruggere la bicicletta in legno, un’opera d’arte che ricorda i cicloamatori che salgono fino in paese per le loro escursioni.

Ma c’è di più. L’opera esposta, realizzata dall’ex assessore Pietro Vanini è dedicata alla memoria un giovane del posto che amava andare in bici, Luca Clerici strappato prematuramente all’affetto dei propri cari alcuni anni fa.

La collocazione nella piazzetta del paese, vicino alla caratteristica fontanella in sasso non è stata casuale. Per i ciclisti che arrivano la prima volta in paese è quasi un “segnale”. Lì si fermano a dissetarsi e a riempire la borraccia con l’acqua fresca della fonte comunale. Per i frequentatori assidui è la fermata per il necessario ristoro dopo aver affrontato le fatiche della salita. Una tappa obbligata che coniuga ricerca di divulgazione culturale, di conoscenza e di accoglienza, oltre che di promozione che ci riporta indietro a valori e beni culturali comuni. Una sosta per apprezzare l’ambiente naturale e sociale della comunità che con le sue bellezze naturali, il museo delle bambole, è diventato un contenitore carico di sollecitazioni all’interno del quale ruota tutto un mondo di volontari che contribuisco a creare quella rete di relazioni, indispensabile per valorizzare un’identità vera e genuina, espressione di partecipazione alla vita civica e dell’animazione del paese.

La piazzetta con la sua bici è luogo della memoria collettiva che conserva e perpetua l’identità sociale, il ricordo di chi non c’è più , la creatività dell’artista Pietro che, con manufatti di vario genere, contribuisce ad arricchire ambienti naturali, simbolo di decoro urbano e umano e spirito della comunità.

Pietro, armato di pazienza e sapienza, proverà a rimettere in sesto la bici, nella speranza che non si sia trattato di un atto mirato, un mero gesto vandalico e gratuito contro chi e per che cosa non si sa. Ma, piuttosto, lo sfortunato risultato di un comportamento accidentale, fortuito da parte di chi ha preso incautamente la bici solo per gioco finendo poi per romperla. Saranno le indagini ad appurarlo.

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