Prima gli incidenti, poi le code infinite: «A quell’incrocio serve la rotatoria»

Porlezza, due scontri in 48 ore, entrambi contrassegnati dal traffico andato totalmente ko. L’esperto Aureli: «Soccorsi tempestivi, però non basta»

Porlezza

I due incidenti avvenuti a Cima lunedì e martedì, entrambi dalla dinamica terribile fa per fortuna senza conseguenze estreme, hanno messo comunque in ginocchio la viabilità. Il sinistro di lunedì pomeriggio in particolare, ha provocato lunghissime code, con il serpentone di veicoli che nelle ore successive arrivava fino a Lugano; anche il giorno successivo gli utenti della strada hanno perso ore in colonna.

Sotto accusa, ancora una volta, c’è l’incrocio semaforico di Porlezza, dove ogni sera, all’orario di rientro dei frontalieri, gli incolonnamenti rappresentano la prassi, con numerosi automobilisti che cercano la scappatoia incanalandosi nelle strade comunali alternative, con rischi e pericoli per i pedoni e i residenti.

«Le code dei giorni scorsi non fanno altro che ribadire la criticità dell’incrocio semaforico di Porlezza – esordisce Sergio Aureli, esperto in materia di frontalierato – . Lunedì, in particolare, si è verificato un incidente alle 15.30, con i soccorsi che hanno svolto le loro operazioni nel giro di un’ora; ma intanto la coda formatasi nel senso Valsolda - Porlezza, con i primi frontalieri di rientro si è allungata e il semaforo non è più riuscito ad assorbirla. Le forze dell’ordine hanno fatto il loro dovere, ma se poco oltre c’è un ostacolo di cui è risaputo il potere di rallentamento del traffico, c’è poco da fare».

Le amministrazioni si erano impegnate, fin da oltre vent’anni fa, a favorire un progetto di rotatoria che sostituisse il semaforo, in modo da favorire uno scorrimento più agevole del traffico sulla direttiva principale.

C’era già il progetto pronto e c’era soprattutto il finanziamento disponibile, ma nel 2018, in occasione del sopralluogo definitivo, il nuovo capo compartimento Anas di Milano disse “no”, fra l’incredulità dei sindaci presenti, per via della presenza di due passi carrai nell’area di svincolo. Un mese fa il Comune di Porlezza - ne abbiamo dato notizia proprio su queste colonne - ha investito 30 mila euro in un nuovo impianto semaforico intelligente, capace di dare la priorità al verde dove il traffico è maggiore.

Come ha sottolineato l’assessore alla viabilità, Paolo Muttoni, non è però la soluzione definitiva al problema. Ci sarà una fase sperimentale, per poi confrontarsi con Anas e, dati alla mano, fare le opportune valutazioni senza escludere accorgimenti più efficaci. «L’unica soluzione in grado di alleggerire le code è la rotatoria all’incrocio semaforico di Porlezza. Lo dico con consapevolezza dopo aver analizzato per anni il motivo e le dinamiche della code da Porlezza verso il confine. Spero che Anas ci ripensi e dia il benestare alla sua realizzazione»

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