Proteste per la musica oltre l’orario.Gli Amici di Croce: «Basta, ci fermiamo»

Menaggio, tutta l’amarezza dell’associazione che ha organizzato la classica festa in piazza. «Una volta l’anno ci si può anche lasciare andare»

Menaggio

Nell’estate che impazza c’è anche un’associazione di volontariato che dice “basta”. Gli Amici di Croce, che da sempre organizzano la classica Festa in piazza, oltre a quella di Paullo e al Carnevale, oltre ad impegnarsi nella pulizia di sentieri e boschi e nel restauro di opere d’arte della frazione, ha accusato il colpo dinanzi alle critiche e alle lamentele scaturite in occasione della recente Festa in piazza, svoltasi a fine giugno.

Qualcuno ha pure chiamato i carabinieri per lamentarsi e questo gesto, per i volontari del sodalizio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Se abbiamo creato disturbo, ce ne scusiamo – esordiscono gli Amici di Croce in una lettera pubblica apparsa sulla loro pagina social di riferimento – Riteniamo che una volta all’anno sia lecito lasciarsi andare un tantino, ma ora siamo amareggiati e abbiamo deciso di prenderci un anno sabbatico e di riflettere sul futuro. Siamo convinti che la gente di Croce sia al nostri fianco e questo ci dà comunque conforto».

All’origine della protesta la musica che si è protratta oltre la mezzanotte: «Certa gente disconosce ormai lo spirito comunitario e contesta ogni minimo eccesso, dalla festa che si svolge una volta all’anno al canto del gallo e al campanaccio della mucca – interviene Fabrizio Cereghini, vicesindaco di Menaggio e componente degli Amici di Croce – Chi si impegna a titolo di volontariato per organizzare questo eventi e devolvere il ricavato alla Parrocchia deve già fare i conti con una burocrazia che non concede sconti ed è comprensibile ce sia un po’ scocciato dopo quanto accaduto alla Festa in piazza».

Anche il sindaco, Michele Spaggiari, si schiera con Gli Amici di Croce con un intervento sulla pagina facebook del Comune: «Il gruppo di volontari di Croce crede nella comunità e sottrarre il proprio tempo alla famiglia, al lavoro e al meritato riposo per donarlo agli altri, alla Parrocchia in particolare, promuovendo alcune feste che assicurano coinvolgimento e impegnandosi anche nella pulizia di sentieri e boschi e nel restauro di opere d’arte della frazione. Quella dei Santi Pietro e Paolo è diventata una bella tradizione e non accettare due ore di intrattenimento in più oltre il previsto, senza che peraltro siano avvenuti episodi strani se non il prolungamento della musica, è sinonimo di poca sensibilità, attenzione e apertura verso la comunità. Chi si impegna per queste belle iniziative – prosegue il primo cittadino – vince comunque. Dispiaciuto per la scelta, condivido quanto deciso dagli “Amici di Croce”, convinto che sapranno ripartire più forti di prima».

E sono tante anche le manifestazioni di vicinanza apparse in questi giorni in calce all’annuncio di voler prendere un anno di riflessione.

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