Continua il dibattito sulla Regina: «L’ordinanza anti caos serve»

Viabilità Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato, appelli perché possa essere trovata una soluzione . Gandola: «Non possiamo tornare al far west». Franco Brenna: «Necessaria per consentire i trasporti sanitari»

«L’ordinanza anti-caos serve. Se va rivista in alcune sue parti, chiederemo al prefetto Andrea Polichetti che faccia da garante per le correzioni da porre in essere. Lungo la Regina, è impensabile un’estate con i soli movieri, la cui presenza è peraltro ben vista e operativamente parlando efficace».

Il sindaco Davide Gandola non ha dubbi sul fatto che, nonostante i rilievi del Tar (che dal 28 settembre scorso ha cancellato l’ordinanza Anas del 3 luglio inerente il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno di transito dei Tir sopra gli 11 metri) e del Consiglio di Stato, un provvedimento anti-caos non solo sia utile, ma necessario, in particolare nei quattro chilometri scarsi tra Colonno e Lenno.

Punto fermo

Tutto questo nonostante ieri al nostro giornale il presidente nazionale dell’Associazione di categoria di bus e noleggiatori di auto “Sistema Trasporti”, Francesco Artusa, abbia rimarcato come «qualora l’ordinanza Anas venisse riproposta, verrebbe da noi subito impugnata».

«È opportuno che venga convocato a stretto giro, come peraltro già concordato col prefetto, un nuovo Tavolo di coordinamento sulla Regina - conferma il sindaco di Colonno -. Non possiamo assistere nuovamente alle scene da “far west” viabilistico vissute lo scorso anno tra il 15 marzo e il 15 maggio, nonché agli incroci tra bus turistici, alcuni dei quali sono in transito dai nostri paese e mezzi pesanti visti e rivisti durante la stagione turistica, ricordando anche i tanti mezzi di cantiere della variante della Tremezzina. D’accordo un’intesa su larga scala per i movieri, per i quali economicamente torneremo a fare la nostra parte quando anche altre realtà dall’Alto lago al Porlezzese contribuiranno al pagamento del dovuto, ma alla base ci deve essere un provvedimento che regolamenta il transito di bus turistici e Tir”.

Ieri già di buon mattino Franco Brenna, residente a Tremezzina e già presidente della Commissione Cultura del Comune di Como, ha fatto notare che, a fronte dei pronunciamenti di Tar e Consiglio di Stato, lo scenario ipotizzabile per la prossima estate è il seguente, «ovvero blocchi prolungati del traffico, code, inquinamento ambientale e soprattutto crisi dei trasporti sanitari in caso di urgenze acute, tali da mettere in serissima difficoltà la salute non solo dei residenti, ma anche di chi da tutto il mondo sceglie il lago di Como per trascorrere le vacanze. Anche ai turisti così come ai nostri cittadini dobbiamo garantire una filiera - inclusa quella sanitaria e dei trasporti sanitari - agevole, precisa e sicura».

Limitazioni

Per queste importanti motivazioni, secondo Brenna «tutte le istituzioni nonché le Associazioni turistiche devono prendere posizione reclamando limitazioni al traffico dei bus turistici (non locali) e così dei mezzi pesanti con lunghezza superiore agli 11 metri. Mi auguro che questi appelli vengano accolti al di sopra degli interessi personali».

“Sistema Trasporti” ha anche puntato l’indice contro i 300 euro chiesti dal Comune di Griante per i bus turistici in sosta senza alcuna attinenza con le attività del paese. “Stiamo studiando un provvedimento complessivo che impedisca di trasformare diverse zone di Griante in aree di sosta temporanea per i bus turistici in attesa dei turisti di ritorno da Bellagio. Turisti che non lasciano traccia della loro presenza nelle attività del paese - rimarca il sindaco Pietro Ortelli -. Oltre a portare, con ogni probabilità, a 500 euro la sosta per questi bus, daremo corso anche a controlli più capillari».

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