Regina, la variante procede di 4 metri al giorno

Tremezzina Il 29 novembre 2021 cominciava la più grande opera del lago. Cambi di programma, difficoltà tecniche e allagamenti: il bilancio non è del tutto positivo, nè a Griante nè a Colonno

Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno - nel giorno del secondo compleanno del cantiere della variante della Tremezzina (inaugurato il 29 novembre 2021 con i 127 giorni di chiusura totale al traffico della statale) - lo scavo della galleria principale “Comacina” a Colonno ha superato il punto critico dell’intersezione con il salto di montone (o galleria di svincolo), con i due tunnel separati (pari) da mezzo metro di roccia.

Le date previste

Dunque lo scavo, ora dentro l’ultima parte delle Camogge per circa 150 metri, è destinato a procedere a passo spedito, anche perché con l’attuale ritmo, tra i 3 ed i 4,5 metri al giorno, i tempi per raggiungere Ossuccio e di lì Lenno con il ponte sul torrente Perlana rischiano davvero di dilatarsi, considerato che la galleria “Comacina” è lunga 3 chilometri e mezzo. E a 4,5 metri di avanzamento al giorno, i conti sono presto fatti su quanto tempo ci vorrà per vedere la luce.

La sensazione generale è che dopo un avvio sprint - costruire da zero il muro a lago a Colonno, che sorregge l’attuale tracciato della statale non era né semplice né scontato in soli 120 (+7) giorni e di questo va dato atto ad Anas e Consorzio Stabile Sis - ora il cantiere stia procedendo ad una “velocità di crociera”, fermo restando l’impegno anche notturno delle maestranze, sabato notte incluso. Passando soprattutto da Colonno non si nota almeno per il momento quella potenza “di fuoco” in fatto di maestranze e di mezzi da lavoro annunciata da Anas per arrivare all’appuntamento del 10 aprile 2028 - data di fine lavori - con la variante ultimata in ogni suo dettaglio.

Le difficoltà non sono mancate nell’anno in corso e neppure i cambi di programma, con Anas che sin qui ha scelto la strada (tanto per rimanere in tema) del basso profilo, depennando le puntuali comunicazioni intercorse con la stampa e con i cittadini durante i quattro mesi di chiusura e facendo filtrare le uniche notizie attraverso il Tavolo di coordinamento sulla variante. Tavolo in cui peraltro era stata annunciata l’apertura al traffico dei 208 metri del salto di montone a Colonno per metà-fine gennaio.

Così non sarà, perché al momento l’apertura del salto di montone è stata posticipata a data da destinarsi sia per motivi contingenti (davanti all’uscita lato Argegno è stato realizzato in tutta fretta un punto di raccolta delle acque, dopo che il maltempo delle scorse settimane ha allagato tutti e tre i portali) sia per motivi di opportunità, considerato che il salto di montone sarà utilizzato lato Argegno per far spazio ai mezzi di cantiere, così da lasciare più agio ai lavori di scavo.

Leggermente più avanti, quanto ad avanzamento nella roccia, la galleria di servizio, che si avvicina al traguardo dei 200 metri. E’ evidente che serve un’accelerazione nei lavori dentro un cantiere tutt’altro che semplice sia a Colonno che a Griante, dove in località Ca’ Bianca l’unica galleria in fase di lavorazione è quella di servizio (gli scavi sono vicini ai 250 metri) e dove tra marzo e aprile (fine settimana esclusi) tornerà il senso unico alternato semaforico per consentire il completamento del muro a lago.

Gli attracchi

Anche a Griante restano da scogliere alcuni importanti nodi, a cominciare dal destino dei due attracchi temporanei destinati poi a trasportare utilizzando il lago una parte dello smarino al Moregallo. Attracchi al momento scomparsi dai radar istituzionali. In occasione di questo secondo compleanno, sarebbe anche importante sapere se come annunciato a Colonno entrerà o meno in azione la “Tbm”, la fresa meccanica a piena sezione, che sulla carta rappresenta uno dei momenti clou dei lavori.

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