Regina, via libera anche ai Tir. I sindaci: «C’è poco rispetto»

Tremezzina Gli effetti della sospensione concessa dal Tar. L’Anas non molla e presenta ricorso

Ora sì che il “ribaltone” è completo. Perché nella pagina di revoca dell’ordinanza datata 20 giugno, Anas ha messo su bianco un fatto di assoluto rilievo dentro le dinamiche della viabilità lungo la Regina e cioè che «le limitazioni alla circolazione istituite con l’ordinanza del 20 giugno sono sospese».

Il che significa, in buona sostanza, non solo il via libera ai bus turistici in entrambe le direzioni di marcia, ma anche lo stop alle limitazioni tra le 6.30 e le 21 per i mezzi pesanti con lunghezza superiore agli 11 metri.

Alberghi pieni

In buona sostanza il pronunciamento del Tar che di fatto annullava la parte di ordinanza inerente «il divieto di transito in direzione Como degli autobus aventi lunghezza superiore agli 11 metri» è stata estesa anche ai mezzi pesanti (questa almeno l’interpretazione data alla revoca a firma del responsabile della Struttura Lombardia di Anas, l’ingegner Nicola Prisco), aprendo così importanti interrogativi in vista non solo del mese che inizia domani - con gli alberghi ancora a pieno regime -, ma anche per la prossima stagione turistica. Determinante dentro le dinamiche future di questo tratto di Regina contrassegnato da quattro strettoie sarà «l’udienza per la trattazione nel merito del ricorso (presentato da Anas), fissata per il prossimo 18 gennaio».

«La teoria ha avuto al momento la meglio sulla pratica quotidiana di chi vive e lavora lungo questo tratto di Regina e non solo - fa notare il presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca - Dopo quanto vissuto tra metà marzo e metà maggio, l’ordinanza insieme agli osservatori del traffico e al monitoraggio delle forze di polizia aveva dato importanti riscontri. Il Tar ha in sostanza detto che bisogna ricominciare daccapo. È chiaro che un segnale le istituzioni lo daranno. A questo proposito capita davvero nel momento più propizio il Tavolo di coordinamento di mercoledì prossimo a Villa Gallia». Tranciante il parere del sindaco di Griante, Pietro Ortelli: «Dire che si è mancato di rispetto al territorio è persino riduttivo. Considerato che il ricorso parte da aziende che hanno anche Griante come destinazione, per poi far sì che i turisti raggiungano Bellagio è chiaro che, dopo questo nuovo “liberi tutti”, dobbiamo tutelarci. E lo faremo aumentando i controlli nelle aree non adibite a parcheggio dei bus. Le regole vanno rispettate, alla luce anche del ricorso presentato. Valuterò con la giunta anche un inasprimento dei 300 euro per i bus che sostano a Cadenabbia». Il sindaco di Colonno, Davide Gandola, fa infine notare che «come sempre le ricadute saranno per chi vive e lavora su questa parte di Regina. Confermo che Colonno non verserà al pari di Menaggio la quota relativa agli osservatori del traffico, che pur hanno svolto un lavoro encomiabile».

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