Salvini, sopralluogo a Colonno: «Regina, l’obiettivo è ripartire a Griante»

Il ministro sul cantiere della Variante

Il secondo sopralluogo tecnico del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Colonno (il primo è datato 8 gennaio 2023) è arrivato nel momento più delicato dei due anni e mezzo di cantiere della variante della Tremezzina, dopo il fermo quasi totale delle opere del 15 aprile. Da lunedì ruspe, macchinari ed esplosioni ripartiranno a Colonno (al momento solo nella galleria principale), non così a Griante dove il destino del materiale contenente arsenico naturale è ancora in larga parte da scrivere.

Ministro, incamerato il nuovo via libera a Colonno, quali novità si profilano all’orizzonte per la delicata partita al portale nord di Griante?

Posso anticipare che mercoledì ci sarà una nuova riunione a Roma, frutto del Tavolo permanente caldeggiato dal Mit (il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ndr.) per fare il punto della situazione. L’auspicio è che emerga una posizione concreta e realistica. Ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile per far riaprire il cantiere e far lavorare le ruspe già dall’inizio della prossima settimana a Colonno.

E’ possibile indicare anche la data per la ripresa degli scavi e nel contempo iniziare quello della galleria principale a Griante?

A Griante sotto la montagna c’è arsenico che deve essere smaltito in maniera corretta e quindi con costi maggiori. A Roma abbiamo fatto più riunioni su questo argomento. Ne avremo un’altra anche settimana prossima (mercoledì, ndr.). Ringrazio sindaci, commercianti, prefetto, questore, impresa perché tutti si stanno impegnando a fondo sia per il cantiere sia su come governare il flusso turistico dei mesi a venire in quello che ritengo sia il lago più bello del mondo. Stiamo dunque ragionando su come far convivere questo contesto con un’opera pubblica fondamentale come la variante della Tremezzina.

A proposito di convivenza tra cantiere e territorio, dopo la mobilitazione innescata da “La Provincia”, il Mit ha confermato che Anas si accollerà il 100% del costo dei movieri, da qui ai prossimi tre anni, per un milione e mezzo di euro.

I movieri, come auspicato dai sindaci e caldeggiato dalla Prefettura, saranno pagati interamente da Anas. È una scelta che condivido, tanto da aver seguito con massima attenzione il dossier.

In queste settimane di fermo quasi totale del cantiere, è tornata al centro dell’attenzione, con tutte le preoccupazioni del caso, la data di fine lavori. Anas il 30 aprile al Tavolo tecnico ha ribadito che l’ultimazione dei lavori è prevista per aprile 2028. Quali rassicurazioni può dare in questo senso?

Il contratto prevede la fine dei lavori nel 2028. Faremo di tutto affinché siano rispettati, pur sapendo che per lavori così complicati l’imprevisto è dietro l’angolo.

Oggi i sindaci hanno riaperto la partita del conferimento di una parte dei materiali di scavo nel lago, sul modello adottato per il secondo “tubo” del Gottardo in Svizzera. Che rassicurazioni può dare in questa direzione?

Siamo impegnati a trovare tutte le soluzioni possibili, con buonsenso. La gestione dei materiali avverrà di concerto con il territorio e con Regione. Ricordo che il piano delle terre dovrà essere approvato da Regione e noi, da buoni autonomisti, siamo molto attenti alle esigenze degli amministratori locali.

Dunque non è ipotizzabile, per concludere, una data certa per la ripresa dei lavori a Griante?

Premesso che il cantiere della variante della Tremezzina è uno di quelli a cui tengo di più, l’obiettivo è ripartire a Griante entro fine giugno, vediamo se possibile entro San Giovanni oppure se riusciamo ad anticipare. Ogni settimana facciamo a Roma il punto sulla Tremezzina.

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