
Cronaca / Lago e valli
Giovedì 02 Luglio 2020
Segnali del Covid già a fine 2019?
I dati sulle polmoniti dicono di no
Il numero di ricoverati per questa patologia era in linea con la situazione dell’anno precedente

I casi di polmonite registrati dall’Asst Lariana tra dicembre 2019 e gennaio 2020 non sono superiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Una delle prove a favore della tesi dell’arrivo del coronavirus nel nostro territorio già dalla fine del 2019 sono i numerosi casi di polmoniti aggressive denunciati dagli specialisti. Malattie atipiche, perciò, a ragion veduta, sospette.
A conti fatti però non c’è stato un significativo aumento nelle strutture dell’Asst Lariana, anzi. L’azienda ospedaliera socio sanitaria fa sapere che nel dicembre del 2018 i casi di polmonite ricoverati al Sant’Anna, all’ospedale di Menaggio, di Mariano e di Cantù erano 177, nel gennaio seguente 190. Dunque un totale di 367 casi. L’anno successivo, stesso periodo, 342 casi. Più precisamente 180 casi a dicembre e 162 nel gennaio del 2020. Non un’ondata anomala dunque. Non quella che si è scatenato subito dopo con il dilagare dell’epidemia. Una precisazione doverosa suggerita dai medici: bisognerebbe controllare tutte le Tac di queste polmoniti una alla volta per cogliere eventuali “segnali” del coronavirus visto che la polmonite interstiziale scatenata dall’agente patogeno ha una fotografia riconoscibile. I numeri assoluti, sebbene siano un indicatore importante, non danno insomma garanzie al 100%. Le polmoniti censite dall’Asst rientrano per la maggior parte in una determinata casella, possono essere addebitate allo pneumococco o ad altri batteri, sono poche le cause non specificate. Ma servirebbe lo stesso esaminarle tutte. Comunque sia è difficile pensare che l’epidemia, come l’abbiamo conosciuta a marzo, stesse già divampando a dicembre.
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