Senza abbonamento, giù dal bus. Il biglietto lo paga un poliziotto

Argegno Lo studente di 14 anni era anche privo di contanti. Appiedato sotto la pioggia. L’intervento dell’agente

«Ci tenevamo attraverso “La Provincia” a ringraziare il poliziotto che il 2 novembre, a Como San Giovanni, ha acquistato un biglietto del bus per nostro figlio Filippo, 14 anni, al primo anno di superiori, fatto scendere dalla conducente di un bus Asf perché senza rinnovo dell’abbonamento mensile “Io Viaggio”. Il tutto sotto la pioggia battente».

Papà Valerio “Lelo” De Angeli, argegnino, non ha ancora metabolizzato quanto accaduto alla ripresa delle lezioni dopo la festività di Ognissanti al figlio, che terminata la giornata scolastica ha contattato la mamma spiegando di non aver potuto prendere il pullman delle 14 in quanto senza abbonamento rinnovato e di dover attendere il pullman successivo. dopo che un agente di polizia in servizio a Como San Giovanni gli aveva non solo prestato il cellulare per chiamare a casa, ma anche gli aveva acquistato un biglietto (il ragazzo era in quel momento anche senza contanti al seguito) per salire sul bus successivo.

«Non siamo riusciti a rinnovare l’abbonamento complice la giornata festiva. Avendo “Io Viaggio” però non potevano esserci dubbi sul rinnovo. Peraltro in quel momento diluviava. Serviva un minimo di comprensione vista anche la situazione. Non entro nel merito di determinate dinamiche. Siamo molto amareggiati per l’accaduto. Ci tenevamo a ringraziare il poliziotto per la sensibilità dimostrata nei confronti di nostro figlio - fa notare ancora il genitore - Un po’ meno per Asf alla quale abbiamo sporto reclamo ed a cui ho scritto. Mi auguro che la stessa solerzia ci sia nei confronti di tutti i passeggeri che salgono senza biglietto. Peraltro il nostro è un abbonamento regolarmente rinnovato».

Alla prima (delle due) rimostranza di papà De Angeli, Asf ha risposto che «gli abbonamenti “Io Viaggio” sono validi dal primo giorno del mese (dunque non hanno validità per i giorni successivi, ndr) e per un mese solare, come riportato sul sito di Regione Lombardia e su quello di Trenord. Pertanto la conducente non ha commesso alcun errore nel contestare la non validità del titolo di viaggio di suo figlio. Il ragazzo ha quindi corso il rischio di essere sanzionato dai verificatori, attivi proprio quel giorno sulla linea C10, già dal mattino».

Al nostro giornale, Asf ha fatto sapere di aver ricostruito nel dettaglio la vicenda, proprio per non incappare in possibili fraintendimenti. «Spero e mi auguro che il metro sia uguale per tutti. Aggiungo, come ho scritto nella seconda mail all’Urp di Asf, che se mai dovesse succedere ancora meglio pagare una sanzione che lasciare a piedi un ragazzo di 14 anni sotto il diluvio a 20 chilometri da casa. Al di là delle affermazioni sulle procedure seguite è questo che non accettiamo».

«È giusto raccontare questa storia per mettere al corrente tutti in primis del nobile gesto di quel poliziotto. Rimarco che pur con l’abbonamento regolarmente pagato, da inizio anno nostro figlio più giorni è rimasto a piedi a Como San Giovanni perché i bus erano già stracolmi. Quindi in quei casi cosa avremmo dovuto dire? Ripeto, siamo arrabbiati e amareggiati».

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