Si tuffa dalla barca e annega davanti alla moglie: il quinto episodio di un’estate tragica

Tremezzina Tragedia davanti a Lenno. La vittima è un turista della Repubblica Ceca di 32 anni in vacanza a Bergamo . La moglie è stata salvata da un motoscafo di passaggio. Il corpo dell’uomo localizzato a 80 metri, oggi il recupero

Ancora un annegato, il quinto da inizio estate, nelle acque del Lario.

L’ultima vittima è un turista della Repubblica Ceca che. in vacanza a Bergamo, ha voluto concedersi una gita in barca sul Lario insieme alla moglie e al cane.

Sarkar Almasov aveva compiuto 32 anni giusto un mese fa. Quando a Lierna ha noleggiato la barca spinta da un motore di 40 cavalli, mai avrebbe potuto immaginare di trascorrere le ultime ore di vita in una delle località turistiche di maggior richiamo, in una cornice - quella del Golfo di Venere davanti a Lenno - di grande suggestione.

La gita nel Golfo di Venere

Invece è finita in tragedia poco prima delle 16: lui morto annegato, con il corpo localizzato a 80 metri di profondità, la moglie Helena, 30 anni, salvata da altri turisti di passaggio che l’hanno vista in difficoltà in acqua insieme al cane.

Forse quando ha visto che il marito non riemergeva, si è buttava in acqua nel disperato tentativo di salvarlo.

L’allarme lanciato ha visto l’intervento dei vigili del fuoco di Dongo e della polizia provinciale impegnata a Brienno a presidiare il tratto di lago nel programma dell’operazione “Lago Sicuro”. La pilotina degli agenti è arrivata in un quarto d’ora, quando ormai non c’era più nulla da fare se non localizzare - come poi i vigili del fuoco hanno fatto - e recuperare il cadavere dell’uomo.

L’allarme

Oggi i sommozzatori dei vigili del fuoco proveranno a recuperare il corpo utilizzando lo speciale robot in dotazione.

Sul posto ieri sono intervenuti anche l’elisoccorso e i carabinieri della Compagnia di Menaggio. I servizi sociali del Comune di Tremezzina si sono presi cura della donna che ha vissuto in prima persona la tragedia del marito, e ha rischiato lei stessa di annegare.

Quando ieri pomeriggio è stato chiesto l’intervento dei soccorritori in molti hanno sperato si trattasse di un falso allarme. La concentrazione e l’andirivieni di natanti dei vigili del fuoco e della polizia provinciale all’altezza di Villa Marinotti, a un centinaio di metri dalla riva di Lenno, ha progressivamente fatto crescere la preoccupazione. Di lì a poco la conferma della localizzazione del corpo.

Le possibili cause

Da quello che è stato possibile sapere l’uomo di sarebbe tuffato dalla barca per finire inghiottito dal lago in un istante. La moglie non l’avrebbe più visto.

Fatale si sarebbe ancora una volta rivelato l’impatto tra il corpo accaldato - ieri la stazione di Lenno del Centro Metereologico Lombardo ha rilevato la massima di 30,6 gradi alle 17,53 - e l’acqua fredda del Lario.

Forse una congestione, forse l’effetto della cosiddetta sindrome da idrocuzione che ha causato la perdita di coscienza del turista.

Tanti forse e una sola, triste certezza che ha portato a rendere ancora più tragico il bilancio delle persone morte nelle acque del Lario in questa estate. Cinque morti annegati. Tutti turisti.

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