Spacciava davanti a chiese e asilo: il “Francese” finisce in manette

Alta Valle Intelvi Ad appena vent’anni, il giovane algerino aveva il monopolio della piazza

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Era chiamato da tutti “Il Francese”. Quando c’era da acquistare dello stupefacente, che fosse a San Fedele o a Pellio, oppure in altri Comuni della Valle, era lui che bisognava contattare.

Andava in giro a piedi, al massimo aggregandosi ad altri: non aveva un punto fisso dove dimorava, ma per chi aveva necessità di acquistare hashish o cocaina il “Francese” arrivava e il riferimento era lui.

Ottanta euro per 0,80 grammi di cocaina, 10 euro per un grammo di hashish. C’era chi faceva ordini da due anni; un cliente aveva sborsato anche 1.200 euro per comprare la sua polvere bianca.

Dalla notte tra lunedì e martedì, tuttavia, quel ragazzo algerino di appena 20 anni, chiamato il “Francese” per la lingua che parlava, si trova però in una cella del carcere del Bassone di Como, colpito da una ordinanza di custodia cautelare.

Il giovane, senza fissa dimora, sarebbe stato il cuore pulsante di un ampio giro di spaccio in tutta la Valle Intelvi, con tuttavia come centri principali le piazze delle chiese di San Fedele e di Pellio, e anche le aree nelle vicinanze dell’asilo di questo ultimo centro abitato.

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