Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 03 Dicembre 2025
«Stavo morendo, così mi hanno salvato»: l’intervento sui monti di Menaggio. VIDEO
Il caso di Jiri Marzi di Griante, l’atleta che si era perso durante la Marathon Trail di settembre. Trovato grazie all’intervento del Soccorso Alpino, pompieri ed elisoccorso. Bertolaso: «Sistema che funziona»
Griante
«Un salvataggio che ha del miracoloso». Lo ha confermato ieri pomeriggio con un sorriso rassicurante Jiri Marzi, il diciottenne studente di Griante - che fa parte anche del Corpo musicale “Vittorio Veneto” di Tremezzo - soccorso tra il Sasso Bellora e Monte Bregagno grazie all’intervento - coordinato da Areu – del Soccorso Alpino (stazione Lario Occidentale – Ceresio), dei vigili del Fuoco, dei team degli elisoccorso di Como e Sondrio e del team “Ecmo” (Ossigenazione Extracorporea a Membrana) dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro di riferimento regionale per la gestione dell’ipotermia accidentale grave.
Una vicenda che risale a sabato 27 settembre e che oggi ieri definitivamente avuto un lieto fine a Palazzo Lombardia attraverso il racconto dei protagonisti. Jiri Marzi risultava disperso ed è stato ritrovato in condizioni di ipotermia gravissima durante la “Marathon Trail Lago di Como”. Il lavoro di squadra e la rapidità di intervento come fattori determinanti di successo negli interventi di soccorso previsti dal percorso “Ecmo”, una tecnica di soccorso utilizzata nei casi di ipotermia.
. Salvataggio atleta di Griante
E’ quanto ha rimarcato ieri l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso. Da medico, l’assessore al Welfare ha illustrato le procedure adottate per l’intervento di salvataggio. Il diciottenne di Griante, con la passione per la corsa in montagna, è rimasto per oltre un’ora tra la vita e la morte. Per questo ieri ha voluto ringraziare pubblicamente tutte le persone che a vario titolo hanno compiuto una serie di interventi oltre l’eccezionale. «Se sono qui è solo merito loro, quanto accaduto ha del miracoloso», le sue parole.
«E’ un sistema che ha funzionato davvero in modo mirabile che dimostra come si possa fare davvero qualcosa di eccezionale - ha confermato l’assessore regionale al Welfare -. Questa storia rappresenta tutto quello che non solo il sistema del welfare ma più in generale il sistema istituzionale, della gestione dell’emergenza e dell’urgenza e della Protezione civile possono arrivare a produrre quando, come sempre accade, si gioca di squadra e i giocatori possono essere considerati dei ‘top player’». A Palazzo Lombardia, tra gli altri, era presente l’equipe sanitaria in servizio quel giorno preso l’elisoccorso di Areu di Sondrio, composta da Gabriele Aletti, anestesista rianimatore e Raffaella Gianoli, coordinatrice infermieristica del 118 di Sondrio e Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Area Critica Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
In sala anche Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza della Lombardia – Areu e Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Confermo in pieno le parole dell’assessore – ha commentato Gabriele Aletti che ha soccorso il giovane nei primi momenti –. Un’operazione del genere non necessità solo delle competenze dei singoli, ma anche e soprattutto che queste vengano espressa in maniera armonica. Questo ha permesso di salvare la vita a un paziente che è stato trovato in condizioni gravissime». «Al di là degli aspetti prettamente sanitari – ha sottolineato Luca Lorini – mi piace evidenziare la grande passione con cui tutti gli operatori chiamati in causa svolgono il loro lavoro. Una passione supportata da un livello di competenze davvero molto elevato».
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