Tampone e quarantena, ecco la guida
Per chi è vaccinato e per chi non lo è

Il vademecum: in presenza di sintomi sospetti è necessario avvisare subito il proprio medico o il pediatra - Anche i contatti stretti devono osservare delle regole

Como

Che sia in auto, nei punti vaccinali, o a piedi davanti alle farmacie, l’unica certezza è che le file di chi è in attesa di un tampone non accennano a ridursi. C’è chi si sottopone al test perché necessario a lavoro, e chi invece è indirizzato da medici e pediatri perché presenta sintomi o è stato a contatto con un positivo.

Ecco, quindi, come comportarsi nelle diverse situazioni.

Sintomi e tamponi

Se si avvertono sintomi “sospetti” è necessario avvisare il medico, che si occuperà di valutare il caso. Sarà lui a prescrivere il test diagnostico e fare la segnalazione ad Ats insubria.

Il tampone potrà essere prenotato dal medico, il pediatra, gli operatori Ats e Asst, i medici di continuità assistenziale e i farmacisti che hanno rilevato la positività con il test antigenico. Il caso “sospetto” riceverà una comunicazione con indicato il punto tamponi dove presentarsi (si dovrà andare in auto), il giorno e l’ora. Nel Comasco, i punti tamponi sono in città e a Cantù, Menaggio e Olgiate Comasco. In caso di necessità, i pazienti possono anche essere sottoposti a tampone a casa, ma questo servizio va richiesto al proprio medico o pediatra. Il personale di Asst lariana si occuperà di recarsi al domicilio del paziente. Si ricorda che si deve sempre aspettare l’esito del test a casa.

Gli alunni e gli operatori della scuola che avvertono sintomi riconducibili all’infezione devono avvisare il medico o il pediatra curante che potrà prenotare il tampone. È quindi necessario scaricare il modulo di autocertificazione (che si trova sul sito di Ats insubria), per poi presentarsi in auto al punto tamponi. Si deve attendere l’esito del test e, per rientrare a scuola, seguire le indicazioni del medico.

Per chi avesse necessità del Green pass, è possibile anche effettuare il tampone a pagamento nelle strutture pubbliche e private che erogano il servizio e nelle farmacie che hanno aderito allo specifico protocollo.

Contatti e quarantena

Per evitare il diffondersi del contagio, sono previste apposite regole per chi ha avuto contatti con un positivo.

La quarantena, per i contatti stretti, ha una diversa durata per i vaccinati con ciclo completo e i non vaccinati. Nel primo caso, dura almeno sette giorni, nel secondo dieci. Al termine, ci si deve sottoporre al tampone, e si è “liberi” in caso di esito negativo. Se non è possibile effettuare il test, la quarantena si conclude dopo almeno 14 giorni dall’ultimo contatto.

Ma chi viene considerato contatto stretto di un caso Covid? Una persona che vive nella sua stessa casa o ha avuto un contatto fisico diretto. E ancora, chi è entrato in contatto con le sue secrezioni (ad esempio toccando un fazzoletto usato) senza protezioni, o sia stato a meno di due metri, in un ambiente chiuso (o faccia a faccia), per circa 15 minuti. Ma anche chi assiste un positivo, e il personale di laboratorio che maneggia i campioni, senza i dispositivi di protezione individuali o usandone di non idonei. I contatti stretti sono anche coloro che hanno viaggiato, entro i due posti vicini (in qualsiasi direzione) con un positivo, i suoi compagni di viaggio o chi lo assisteva, e i membri dell’equipaggio presenti nella sezione del mezzo dove la persona viaggiava.

Per ogni caso confermato, Ats insubria avvia l’inchiesta epidemiologica per individuare tutti i contatti stretti fin dai due giorni precedenti l’insorgere dei sintomi. I contatti del positivo saranno a loro volta allertati e riceveranno le indicazioni sul comportamento da adottare.

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