
Cronaca / Lago e valli
Giovedì 15 Maggio 2025
Trovati altri idrocarburi. E la Variante della Tremezzina si ferma
Ennesimo problema alla martoriata galleria che dovrebbe collegare Colonno con Ossuccio. La scoperta dopo l’ultima volata, adesso bisognerà attendere le valutazioni dell’Arpa. E i tempi si allungano

Colonno
Dopo soli quindici metri di avanzamento dal 3 aprile ad oggi le “volate” tramite esplosivo dentro la galleria principale “Comacina” della Variante - l’unica in cui attualmente si scava - devono fermarsi nuovamente, questa volta “per cause naturali”. Il motivo è da ricondurre a quanto accaduto dopo la “volata” - l’ultima della serie - di giovedì scorso, quando si sono palesate colature bituminose nere (le abbiamo evidenziate nella foto qui a fianco), che hanno imposto lo stop - l’ennesimo - al momento temporaneo delle “volate” ed ulteriori approfondimenti, che inevitabilmente chiameranno in causa anche Arpa, con tempi destinati inevitabilmente a dilatarsi ulteriormente.
Questo perché il bitume, in questo caso composto da una miscela di idrocarburi naturali, è solitamente associato a gas quali l’acido solfidrico (noto anche come solfuro di idrogeno) o il più comune metano che inevitabilmente meritano un approfondimento circa la possibile pericolosità soprattutto in fatto di sicurezza. Questo perché il solfuro di idrogeno è un gas tossico e infiammabile. Necessario dunque conoscerne le caratteristiche ed i rischi associati - soprattutto per quel che concerne la valutazione in merito alla concentrazione di tali gas all’interno dell’ammasso roccioso - così da adottarne le adeguate misure di sicurezza. Secondo una prima analisi il bitume comparso a seguito della “volata” di giovedì scorso pur non rappresentando una novità merita dunque un ulteriore approfondimento. Il rischio concreto è che i tempi per una ripresa su larga scala delle “volate” rischiano di allungarsi ulteriormente e soprattutto ora va impostato anche un nuovo ragionamento sul trasporto e sul conferimento del materiale contenente idrocarburi naturali in uscita dalle Camogge.
Questo perché l’impresa ha sin qui garantito il trasporto di questa tipologia di materiale verso l’altro cantiere di Tirano, anche in previsione di un possibile esaurimento delle percentuali di idrocarburi presenti nella roccia.
Cosa accadrà ora è difficile da dire. Di certo le “volate” sono al momento (nuovamente) sospese ed è chiaro che più idrocarburi saranno rilevati nella roccia più aumenteranno anche i costi di trasporto e conferimento di questi materiali, tenendo conto anche del fatto che il cantiere di Tirano non ha disponibilità infinite. Da capire ora Anas (stazione appaltante) e impresa come si muoveranno a fronte di questo nuovo imprevisto, il tutto in attesa della determina del Collegio Consultivo Tecnico, la seconda della serie, vincolante, come più volte ripetuto, per le sorti del cantiere.
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