De Santis sui lavori della variante: «Cambiare passo o si commissari l’opera»

L’intervista Paolo De santis Imprenditore nel settore turistico, già presidente della Camera di Commercio di Como

Paolo De Santis, imprenditore di casa in Tremezzina e già presidente della Camera di Commercio chiede, al di là delle rassicurazioni, un ritmo diverso dei lavori finora andati avanti a passo di lumaca. In caso contrario, vede «il commissariamento dell’opera» come l’unica soluzione davvero efficace.

La storia della Tremezzina parte da lontano e lei da presidente della Camera di Commercio fu tra i sottoscrittori dell’accordo di programma. Che giudizio dà della situazione attuale con una strada davanti ancora lunga per finire l’opera?

Dopo tanto lavoro fatto a livello di territorio giudico l’attuale situazione gravissima, al di là delle ultime rassicurazioni. Personalmente sono convinto che solo la politica al suo massimo livello, e mi riferisco a quello ministeriale, può far cambiare rotta e passo nella realizzazione di un’opera fondamentale che sta rischiando grosso.

E in che modo si deve cambiare?

Era evidente a tutti quelli che volevano vedere che il cantiere procedeva con un ritmo inadeguato. Oggi veniamo a sapere con certezza che degli oltre 15 chilometri di gallerie e svincoli è stato realizzato meno di un decimo dello scavo in galleria e parliamo solo di questo, trascurando il resto (dai getti di calcestruzzo alla complessa impiantistica, alle asfaltature e finiture). Se banalmente facciamo i calcoli su poco più di cinque anni previsti, la metà è trascorsa e quanto realizzato è lì da vedere. Giunti a questo punto con avvocati e carte bollate l’opera rischia di ritardare vent’anni. Bisogna andare oltre il contenzioso.

Anas e ministero rassicurano che entro il 10 maggio - in parte - riprenderanno i lavori. È sufficiente?

Non è solo questione di ripartire, ma i tempi di avanzamento dell’opera dovranno essere diversi da quelli passati. Se dovessero continuare i problemi,credo che solo il commissariamento dell’intera opera possa costituire la soluzione risolutiva. L’abbiamo già vissuto con la galleria di Valsolda, certi scenari vanno quindi presi in considerazione. Aggiungo una cosa.

Quale?

Si sta parlando di ripartire solo da un portale, mentre l’altro è fermo. Questioni come idrocarburi prima e arsenico poi dovevano e potevano essere già valutati e messi in conto nella lunga fase intercorsa tra l’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza e il parere definitivo e positivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Parliamo di cinque anni di tempo, visto che l’ok è arrivato nel 2014 e l’ultimo parere nel 2019, durante i quali si sarebbero dovuti fare tutti gli approfondimenti necessari. Se poi per smaltire gli idrocarburi i camion vanno a Nord verso Tirano mentre quelli con l’arsenico viaggeranno in direzione opposta, verso Varese o Pavia, andando ad incrociarsi nelle strettoie, mi passi la battuta, la situazione diventa comica se non tragica.

Il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti ha parlato della maledizione dei cantieri comaschi (dalla Ticosa al lungolago alla Tremezzina) e del ruolo della burocrazia. Secondo lei per la Tremezzina è tutta colpa della burocrazia o c’è anche poca determinazione?

La burocrazia ci mette indubbiamente del suo, ma è anche un facile pretesto per scaricare su altri responsabilità. Ciascuno deve fare la sua parte. Io non sono di quelli che sistema tutto dicendo che è colpa dell a burocrazia anche se, ahimè, è impegnativa da affrontare. Poi però sono fondamentali la forte volontà e determinazione del territorio e di chi lo rappresenta, a tutti i livelli, nelle istituzioni.

Il ministero ha annunciato che i movieri verranno pagati da Anas al 100% non gravando più sui bilanci comunali. Alzare la voce, come è stato fatto in questi giorni, serve?

Alzare la voce quando si hanno tutte le ragioni per farlo non solo è utile, ma doveroso e indispensabile. Quello che sta facendo il giornale è preziosissimo. I movieri sono un buon risultato, ma mi sento di dire un piccolo problema poiché la questione vera è realizzare l’opera in tempi certi e accettabili. Vorrei poi sottolineare che serve attenzione anche su un altro tema fondamentale, che è quello dell’ordinanza che aspettiamo con ansia per la regolamentazione del traffico pesante. Se ne parla troppo poco.

Le disposizioni contenute erano cruciali anche per il turismo?

Per tutti. Per i residenti, per chi lavora, va a scuola, per il turismo. Tutte categorie che hanno bisogno di essere tutelate. L’anno scorso si era fatto un buon lavoro, poi interrotto dal Tar Era stato detto che si sarebbe fatta una nuova ordinanza modificata in modo da superare le criticità rilevate dal Tar, ma non se ne parla più anche se siamo a fine aprile. Senza quella i movieri non possono risolvere il problema. Va posta attenzione massima poiché è vitale per il lago.

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