
Cronaca / Lago e valli
Venerdì 16 Maggio 2025
Variante della Tremezzina: «Nessuna data per le volate»
Dopo l’anticipazione de “La Provincia” sui nuovi idrocarburi, l’Anas conferma la sospensione. Il materiale ottenuto con l’ultima esplosione resta nel tunnel. Dal 3 aprile a oggi un avanzamento di quindici metri
Colonno
Il materiale accumulato dentro la galleria principale “Comacina” dopo l’ultima “volata” - datata 8 maggio - si trova ancora all’interno del tunnel in attesa dei risultati delle analisi delle colature bituminose che si sono palesate subito dopo l’esplosione.
Eccola la conferma rispetto a quanto pubblicato ieri da “La Provincia” e cioè che gli scavi dentro la galleria principale “Comacina” a Colonno si sono nuovamente fermati e meglio sono stati sospesi in attesa del responso delle analisi “di rito”, con Anas che ieri attraverso l’ufficio stampa ha confermato che al momento non c’è una data relativa alla prossima “volata”.
Si tratta dunque dell’ennesimo inghippo con cui devono fare i conti i lavori di scavo a Colonno - a Griante gli scavi sono fermi ormai da tempo - e che rendono ancor più ingarbugliato un iter realizzativo che dopo l’intervento (l’ennesimo) a gamba tesa del ministro Matteo Salvini sembrava essere ripartito con un ritmo accettabile, anche se il bilancio ad oggi parla di 5 sole “volate” per quindici metri di avanzamento complessivo dal 3 aprile ad oggi.
In realtà la ripresa degli scavi mediante l’utilizzo di esplosivi non sarà così immediata anche se le analisi (in campo anche l’Arpa) dovessero dare esito favorevole, ricordando che il bitume - in questo caso composto da una miscela di idrocarburi naturali, è solitamente associato a gas quali l’acido solfidrico (noto anche come solfuro di idrogeno) o al più comune metano, che meritano tutti gli approfondimenti possibili.
Di mezzo c’è anche una questione burocratica. Questo perché il Consorzio Sis ha comunicato ai sindaci dei due portali - Colonno e Griante - la necessità di ottenere un nuovo certificato relativo all’ex articolo 104 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (il riferimento è all’abbattimento controllato con esplosivi per lo scavo di roccia di mina) a fronte di «sopraggiunte necessità organizzative della società».
Senza questo nuovo certificato, le “volate” non potranno riprendere. Entrambi i sindaci hanno comunque garantito la piena collaborazione, nonostante le traversie vissute dal cantiere in questi anni. Prima di riprendere le “volate” andrà anche rimosso il materiale dell’ultima “volata”, quella dell’8 maggio.
Al momento non è possibile dar corso a una stima delle tempistiche. Il dato oggettivo è che gli scavi sono nuovamente fermi e lo dimostra anche l’assenza da giorni dei camion di cantiere diretti e di ritorno da Tirano. Assenza notata da decine di residenti, che hanno fatto scattare un campanello d’allarme su un possibile stop agli scavi, poi rivelatosi fondato.
Anas sempre ieri ha confermato che - una volta riprese - il ritmo delle “volate” sarà ancora nell’ordine di una circa ogni quattro giorni («fatti salvi lievi possibili sfasamenti connessi alla gestione di altre concomitanti attività») con l’obiettivo «di incrementare la frequenza delle volate». Quanto all’attesa - e decisiva (per le sorti del cantiere) - determina del Collegio Consultivo Tecnico, sempre Anas ha confermato che «per il principale dei quesiti posti dall’appaltatore, sono tuttora in corso le relative valutazioni nonché i necessari approfondimenti, in considerazione della complessità dei numerosi argomenti oggetti dal quesito». La determina è comunque attesa entro fine mese, dunque da qui alle prossime due settimane.
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