Variante, è l’ora delle promesse (a metà)

Il summit a Roma Il ministro Salvini: «Il cantiere riparte il 10 maggio», ma per ora sono solo parole. E non dice nulla su chi pagherà i movieri

Il vertice fiume - il primo della serie, durato oltre sei ore - che ieri presso la sede di Anas di Roma ha visto confrontarsi Anas (in primis l’ad Aldo Isi) e Consorzio Stabile Sis (l’Ati che si è aggiudicata i 412 milioni di lavori della variante della Tremezzina) si è concluso poco dopo le 18 con la promessa che i lavori riprenderanno entro il prossimo 10 maggio, con lunedì 6 maggio quale prima data utile per questo atteso riavvio.

Il sopralluogo annunciato

Di sicuro - questo quanto ha potuto verificare in serata “La Provincia” - i lavori di scavo riprenderanno al portale di Colonno dove Anas ha confermato che «è stato risolto il tema del trasporto degli idrocarburi naturali», che continueranno ad essere conferiti nel cantiere Anas della variante di Tirano. Il che significa - per inciso - convivere con i 60 camion annunciati dal responsabile della Struttura Territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, durante il Tavolo di coordinamento del 10 aprile. Non così al portale nord di Griante della Ca’ Bianca, dove per il riavvio delle opere «è necessario un ulteriore Tavolo tecnico tra Anas e impresa, che sarà effettuato a valle di un supplemento di istruttoria tecnica per garantire la ripresa nei tempi minimi compatibili con le autorizzazioni ambientali da rinnovare».

Il conferimento del materiale contenente arsenico in uscita dalla Ca’ Bianca di Griante continua a rappresentare il vero “vulnus” dell’infrastruttura ed è uno dei motivi per cui il Consorzio Stabile Sis ha deciso il fermo (quasi) totale dei lavori a partire da lunedì 15 aprile. Non a caso al vertice romano di ieri era presente anche Arpa.

Sempre per quel che concerne Griante, dovranno poi essere definite «le modalità di trasporto nelle discariche autorizzate e presso gli impianti di recupero ambientale». All’inizio del lungo vertice di ieri c’è stata anche la partecipazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.

«Vista la particolarità della situazione servono certezze per tutto il territorio», le sue parole. Matteo Salvini ha confermato di «essere a disposizione per agevolare ricerca di soluzioni», ribadendo la massima attenzione al dossier. Nel contempo, il vicepremier ha annunciato che sarà sul posto entro la prima settimana di maggio per verificare di persona la situazione.

Si tratta della seconda visita istituzionale dopo quella dell’8 gennaio 2023. Di lì a poco il portale sud a Colonno avrebbe dovuto confrontarsi con le prime importanti problematiche legate alla presenza degli idrocarburi naturali, con annesso stop ai lavori per tre mesi. Quanto all’attuale stato di avanzamento del cantiere, Anas ieri ormai a sera ha confermato che le lavorazioni a Colonno proseguono, quali ad esempio i getti di calcestruzzo nei tratti di gallerie già scavate, visibili anche ieri mattina transitando lungo la Regina.

Lavorazioni minime

E’ chiaro però che si tratta di lavorazioni minime, ricordando che il cantiere di Colonno sta “viaggiando” su due turni contro i tre (notte inclusa) del passato. E con i due ponti del 25 aprile e del 1° maggio di mezzo, ormai per vedere un minimo di ripresa su larga scala bisognerà aspettare lunedì 6 maggio. La promessa di riprendere i lavori - il che significa riprendere le volate tramite esplosivo - entro il 10 maggio rappresenta un passo avanti, anche se senza una soluzioni in tempi celeri per il portale di Griante, si tratterà comune di una ripresa dimezzata. Un’ultima notizia, infine. Il Tavolo di ieri convocato con i crismi dell’urgenza pare proprio destinato a diventare permanente, con la speranza che poi le informazioni possano essere veicolate a dovere sul territorio.

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