
Cronaca / Lago e valli
Giovedì 17 Aprile 2025
Variante, esplosioni ogni quattro giorni. Ma a Griante è ferma
Il vertice La volontà di Anas è quella di aumentare le volate, per arrivare a una ogni 48 ore. Resta il nodo del traffico per i camion
Colonno
Avanti adagio. L’atteso summit di ieri mattina in prefettura - presieduto dal prefetto Corrado Conforto Galli e dal presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca - ha confermato che in assenza di un accordo anzitutto economico tra Anas e impresa il cantiere della variante della Tremezzina non può che proseguire a piccoli passi.
E così fermo ormai da quattordici lunghi mesi lo scavo alla Ca’ Bianca di Griante - pur a fronte dei lavori in essere per arrivare all’avvio degli scavi della galleria principale “Tremezzina” - a Colonno invece la galleria principale “Comacina” ha raggiunto i 563 metri sui 3,5 chilometri totali.
Questo in buona sostanza quanto rimarcato dal responsabile della Struttura Territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, che per quanto concerne Colonno ha spiegato che le “volate” tramite esplosivo (tre quelle sin qui effettuate dalla ripresa dei lavori, con la quarta a questo punto più che mai in forse a quattro giorni dalla Pasqua) stanno avendo dalla ripresa di aprile una frequenza pari a 4 giorni, con la previsione di tornare al ritmo di una ogni due giorni.
«Ogni notte venti camion - 10 autisti, per due viaggi ciascuno - provvedono al trasporto del materiale di risulta - si legge nella nota diffusa al termine del summit - Si è poi completato il getto dell’arco rovescio nella galleria di servizio».
Il punto della situazione
Camion che peraltro transitano anche in pieno giorno, per la cronaca. Detto che all’incontro di ieri erano presenti anche l’assessore regionale Alessandro Fermi (in stretto contatto con il ministro Matteo Salvini) e così i sindaci di Menaggio, Tremezzina, Colonno, Sala Comacina, Griante e Grandola ed Uniti, l’aspetto più interessante di questo confronto istituzionale sta nel fatto che la partita tra Anas e Consorzio Sis è più che mai aperta. Tanto che il Collegio Consultivo Tecnico - più volte citato da diversi mesi a questa parte - «sta analizzando le richieste avanzate dall’impresa relative a maggiori oneri derivanti da tre specifiche criticità, vale a dire le restrizioni ai trasporti, la gestione dei materiali contenenti idrocarburi lato Colonno e il conferimento del materiale contenente arsenico (Griante)».
«Diverse riunioni sono già state svolte e la nuova determina del Collegio Consultivo Tecnico è attesa entro il mese di maggio - si legge ancora nella nota -. Nel frattempo, l’impresa ha manifestato la propria disponibilità a proseguire con le attività di “volata” a Colonno».
Resta l’incertezza
Sottolineatura importante quest’ultima, perché sin qui è su base volontaria - per rendere sotto l’aspetto pratico l’idea - che il Consorzio Sis sta procedendo alle volate, numericamente ridotte, conferendo poi il materiale di scavo (contenente idrocarburi) a Tirano. Ciò significa che anche questa ripresa, come detto non certo sui ritmi sperati (se non si dovesse procedere con la quarta “volata”, l’avanzamento della galleria principale “Comacina” rimarrebbe pari a nove metri totali), è potenzialmente a rischio di un nuovo stop. Dal Tavolo e dunque da prefetto, presidente provinciale, assessore provinciale e sindaci è stata infine sottolineata «la necessità che le attività di cantiere vengano riprese a pieno regime, nelle more delle decisioni che saranno assunte dal Collegio Consultivo Tecnico».
© RIPRODUZIONE RISERVATA