Galleria di svincolo, c’è acqua da smaltire
e “salta” l’apertura

Variante Tremezzina Primi intoppi nel grande cantiere. L’Anas costretta a cambiare strategia dopo il maltempo. e la viabilità in zona Colonno resterà invariata per mesi

C’è un altro importante indizio che va nella direzione già evidenziata con largo anticipo dal nostro giornale e cioè che contrariamente a quanto annunciato durante l’ultimo Tavolo di coordinamento sulla variante da Anas, il salto di montone (o galleria di svincolo) a Colonno non aprirà a gennaio e con ogni probabilità non aprirà da qui ai prossimi mesi, lasciando dunque dal punto di vista viabilistico la situazione invariata.

Duecento metri

Questo perché i 208 metri di galleria di svincolo avrebbero dovuto sostituire il tratto di Regina inaugurato il 5 aprile 2022, dedicando interamente l’attuale tracciato della statale al servizio dei lavori alla galleria principale “Comacina”, quella più esterna cioè più vicina alla sede stradale ed alla galleria di servizio, attigua alla principale. Così non sarà e l’indizio citato poc’anzi riguarda un basamento in calcestruzzo su cui troveranno spazio le “vasche” per la raccolta (e la conseguente depurazione) delle acque presenti dentro il cantiere.

Pubblichiamo qui a fianco una foto scattata lunedì pomeriggio dall’area esterna al cantiere della variante in cui si nota la “lingua” di calcestruzzo che rappresenta la base su cui troveranno posto la “vasche” e soprattutto si nota come questo basamento sia di fatto collocato in corrispondenza dell’uscita (lato Argegno) del salto di montone. Il che evidentemente stride con la possibile apertura dello stesso a gennaio, come indicato da Anas.

In realtà, il cambio di rotta deciso da Anas e per diretta conseguenza dall’impresa è antecedente alla decisione di realizzare un punto di raccolta per le acque del cantiere. Decisione emersa dopo l’ultima violenta ondata di maltempo che ha comportato l’allagamento degli imbocchi di tutte e tre le gallerie (principale, servizio e salto di montone), con parte dell’acqua che si è poi riversata all’esterno del portale di Colonno - circostanza ben visibile transitando lungo la Regina - e di lì verso la cascata delle Camogge e il lago. Da qui la necessità di procedere con i crismi dell’urgenza, adottando una soluzione “tampone”. Si diceva che già prima del maltempo dei giorni scorsi, l’opzione era quella di non aprire al traffico il salto di montone, utilizzandolo almeno in questa fase come ricovero dei mezzi di cantiere, così da accelerare le operazioni di scavo della galleria principale e di quella di servizio. Prova ne sia che i lavori dentro il salto di montone avrebbero subito un rallentamento, con minimi avanzamenti solo all’imbocco lato Colonno.

Il diaframma

Da capire ora se e quando Anas formalizzerà la decisione ultima sul destino del salto di montone, che lo ricordiamo aveva trovato ampia visibilità, anche a livello istituzionale, lo scorso 18 aprile in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma (lato Colonno). In quell’occasione si era parlato di importante accelerazione ai lavori della galleria di svincolo dopo lo stop forzato decretato nella seconda decade di dicembre dalla presenza di idrocarburi in quantità elevate. Ora però sembra che si sia optato per un’altra soluzione operativa, smaltito l’entusiasmo di quei giorni.

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