Variante Tremezzina
120 tonnellate di roccia
da mettere in sicurezza

La porzione di versante instabile si trova appena sopra gli imbocchi delle gallerie di Colonno. L’Anas pensa a un “pilastrone” per ancorarla alla parete

Per “mitigare il rischio di dissesto nell’area circoscritta” che ha portato al rinvio dell’apertura della Regina inizialmente programmata per il 29 marzo e posticipata al 5 aprile, l’ipotesi emersa nelle ultime ore sarebbe quella di ancorare la base dell’area a rischio con uno sperone di calcestruzzo, ovvero un “pilastrone” - per dirla con un termine facilmente comprensibile - capace di sostenere l’area a rischio.

Il tutto per 50 (e più) metri cubi di roccia instabile, per un peso complessivo vicino alle 120 tonnellate. La soluzione adottata non sarebbe dunque quella di rimuovere, ma di puntellare quel tratto di parete rocciosa, evitando così di rendere ancor più instabile il tratto.

Di fatto da mercoledì 23 marzo- quando a seguito del sopralluogo del geologo (il cui verdetto è giunto a poche ore dalla notizia del rinvio della riapertura della Regina) è stata evidenziata quella massa instabile che ha consigliato il rinvio al 5 aprile dell’ordinanza Anas inizialmente programmata per il 29 marzo - il cantiere di Colonno della variante della Tremezzina si è spacchettato in due distinte situazioni. La prima che procede a passo spedito riguarda il “nuovo” tracciato da 243 metri per il quale ieri si sono svolte le prove di carico della soletta a sbalzo e per cui si darà corso all’asfaltatura definitiva (eccetto la porzione sotto la roccia pericolante).

La seconda riguarda per l’appunto la porzione su cui da mercoledì si sono accesi i riflettori e per la cui messa in sicurezza i tecnici avrebbero individuato la miglior soluzione oggi percorribile.

Lo sperone di calcestruzzo permetterebbe, come detto, di sorreggere quel tratto di parete e di evitare così possibili situazioni di pericolo, tenendo conto che la Regina sarà riaperta in entrambe le direzioni di marcia. Ad oggi resta dunque in campo la riapertura della statale per le 17 del 5 aprile (il prefetto Andrea Polichetti ha dato “La Provincia” ampie e circostanziate garanzie sul rispetto di questa data), anche se certo si può utilizzare la dizione “corsa contro il tempo” per arrivare puntuali alla riapertura.

È chiaro che si è trattato di un imprevisto dentro un cantiere in cui il Consorzio Stabile Sis ha marciato spedito, favorito anche da un giorno e mezzo di maltempo su 120 giorni di chiusura. E proprio alle condizioni meteo si guarda per la prossima settimana, considerato che da mercoledì una perturbazione con pioggia - in realtà non molto copiosa - dovrebbe raggiungere il Lario, dopo mesi di siccità.

(Marco Palumbo)

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