Via i sigilli per la cena dei ministri G7. Nuovo sequestro al Crotto dei platani

Brienno Lo scorso ottobre i Governi dei sette Paesi ospiti nei locali sequestrati dal Tribunale. Ieri mattina i Carabinieri forestali sono tornati al ristorante. Nuova denuncia per il proprietario. La difesa: «Nessun commento»

Brienno

Per predisporre la cena di gala a cui erano invitati una commissaria dell’Unione Europea, un ministro inglese e uno tedesco, e poi rappresentanti governativi canadesi, giapponesi, statunitensi e, insomma, dei Paesi del G7, è arrivato a stracciare i sigilli della Procura della Repubblica. E a offrire il ricevimento di gala per gli ospiti del Governo italiano in una sala sottoposta a sequestro preventivo.

Il Tribunale di Como ha nuovamente sequestrato parte del Crotto dei Platini, dopo che la Procura ha messo sotto inchiesta con l’accusa di violazione di sigilli il suo titolare, l’ex sindaco di Brienno Francesco Cavadini. Ma se due anni fa i Carabinieri forestali si erano limitati ad apporre dei cartelli con la scritta “locale sottoposto a sequestro”, ieri mattina gli stessi Carabinieri hanno tirato nastri colorati, messo nastri adesivi e reso il sequestro ben più evidente.

L’indagine, il cui fascicolo è seguito dal procuratore capo Massimo Astori in persona, è di quelle che sulla carta persegue un reato non certo tra i più gravi del Codice penale, dall’altro rischia di far fare al nostro Paese una brutta figura a livello internazionale. Perché rappresentanti dei governi dei Paesi che appartengono al G7 si sono ritrovati ospiti a una cena ufficiale che si è tenuta all’interno di una sala del ristorante Crotto dei platani che non poteva essere utilizzata perché sottoposta a sequestro da parte della magistratura. La madre di questa nuova indagine a carico di Cavadini trae origine dal sequestro preventivo ordinato dal Tribunale ed eseguito il 25 ottobre 2023 dai Carabinieri forestali in tre punti del locale: la sala ristorante che si trova a quota lago, e che - senza autorizzazioni, secondo la Procura - era stata ricavata grazie a lavori che hanno trasformato quello che un tempo era il rimessaggio invernale delle barche; l’area solarium, ovvero la spiaggetta adiacente al locale; e l’area realizzata all’altezza della foce del torrente “Valle Quai di Orsa”, considerata tra l’altro zona ad alto rischio idrogeologico in quanto già teatro, nel 2021, di un grave dissesto (per il quale, tra l’altro, lo stesso Cavadini aveva patteggiato un anno e 6 mesi in qualità di sindaco di Brienno).

Per i presunti abusi edilizi e urbanistici che avevano portato al sequestro due anni fa, Cavadini dovrà comparire a processo nel marzo dell’anno prossimo. Nonostante questo nel 2024 la sala sequestrata è stata utilizzata almeno in due occasioni pur se sequestrata. La prima in agosto per un matrimonio (i carabinieri lo hanno scoperto grazie alle foto postate sui social dagli sposi). La seconda, ben più grave, il 14 ottobre scorso quando a Como c’era il gotha del mondo digitale, ospiti del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Alessio Butti, per il G7 “Como Lake 2024” sull’innovazione tecnologica.

L’inchiesta, sfociata con il sequestro di ieri, non è conclusa. Anche perché gli investigatori (che ieri si sono chiusi in un riserbo assoluto) pare siano intenzionati a comprendere come sia stato possibile che un evento di quella portata, con il coinvolgimento di istituzioni e forze di polizia, possa essersi tenuto in un locale sotto sequestro.

Da parte di Cavadini e del suo avvocati, entrambi contattati, la risposta è stata un «no comment».

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