
Cronaca / Lago e valli
Sabato 09 Agosto 2025
«Vietare di giorno la Regina ai bus». La richiesta per “salvare” il territorio
Viabilità. Alberto Cetti, presidente dell’Associazione Turistica Tremezzina, ha scritto al prefetto. «Misura necessaria, la situazione è inaccettabile, il Lario corre il rischio di diventare inospitale»
Tremezzina
L’ennesima conferma che il punto di non ritorno per quel che concerne il traffico lungo la Regina è stato superato è racchiuso nella lettera che l’Associazione Turistica Tremezzina guidata da Alberto Cetti ha inviato ieri con i crismi dell’urgenza al prefetto Corrado Conforto Galli e per conoscenza ai sindaci di Tremezzina, Argegno, Colonno, Sala Comacina, Griante e Menaggio. Lettera in cui viene segnalata (anche) dal florido comparto turistico locale la causa principale di questo ingorgo pressoché perenne, da ricondurre «nei mesi da aprile ad ottobre dal traffico pesante ed in particolare dai bus turistici di grandi e grandissime dimensioni».
Da qui la richiesta perentoria - frutto di un confronto interno all’Associazione Turistica Tremezzina come consiglio direttivo e in rappresentanza di tutti gli associati - finalizzata «a valutare una soluzione che vieti, se possibile, il transito di automezzi di grandi dimensioni nelle ore diurne». Richiesta che prende le mosse da un presupposto di grande buonsenso e cioè che «la nostra priorità da operatori turistici e da cittadini è garantire la sicurezza di potersi muovere in tempi certi». Sicurezza che deve accompagnare «chi lavora, chi deve prestare soccorso nonché i nostri ospiti che devono raggiungere stazioni ed aeroporti».
«Servono decisioni»
Perché per dirla con Cetti «anche noi come Associazione Turistica Tremezzina non possiamo che prendere atto che le condizioni della statale Regina non sono più accettabili, in prima battuta come cittadini oltre che come operatori turistici». «Non è possibile che chi percorre la statale, dentro le strettoie e non solo, non sa quanto ci metterà ad arrivare a destinazione, magari anche a solo a fronte di pochi chilometri da percorrere. C’è una questione di rispetto verso le persone che va affrontata, rispetto verso chi lavora e rispetto per chi deve prestare soccorso e si trova a dover fare i conti con code perenni».
L’aspetto più delicato riguarda i bus turistici di grandi dimensioni che risalgono uno dietro l’altro la Regina al mattino e che rappresentano un “tappo” importante per la viabilità. Bus che «non coinvolgono direttamente gli operatori turistici della Tremezzina”. “Siamo dalla parte dei cittadini - la chiosa di Cetti -. Anche a livello turistico, il dubbio che ci viene è che passi il messaggio che il nostro territorio sia inospitale, a fronte di ore trascorse in coda per percorrere pochi chilometri».
Dietro l’angolo sul fronte delle code c’è un fine settimana che si presenta insidioso anche in virtù del semaforo intelligente di Sala Comacina che rimarrà fuori uso (anche) per l’intero fine settimana, dopo essere stato colpito da un fulmine venerdì scorso. Rafforzati i servizi di controllo interforze predisposti dalla questura, che nella giornata odierna prevedono - esempio calzante - ben sette tra auto e moto di polstrada, guardia di finanza, polizia provinciale e carabinieri impiegate tra la galleria di Cernobbio e Menaggio.
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