«Voleva la droga, non una collanina». Tentato omicidio per un regalo sbagliato? Lui nega

Tremezzina L’uomo avrebbe aggredito la fidanzata per il dono di compleanno “sbagliato”. Il giudice: resti in carcere

Ci sarebbe un regalo non gradito, una catenina fatta dalla fidanzata per il compleanno al posto di una dose di sostanza stupefacente – versione che tuttavia deve essere ovviamente essere verificata in quanto fornita da una sola parte – alla base della cruenta lite che nei giorni scorsi aveva portato all’arresto e alla pesante accusa di tentato omicidio per l’uomo di 47 anni arrestato dai carabinieri di Tremezzina alle due di notte del 21 maggio.

La difesa, con un atto a firma dell’avvocato Denise Canu, contesta invece fortemente sia la ricostruzione dei fatti sia l’esigenza della misura cautelare in carcere e per questo motivo si è rivolta al Riesame, con la data dell’udienza che deve ancora essere fissata.

Intanto, nelle scorse ore, la fidanzata di Mauro Giudici, l’uomo arrestato è stata sentita dai carabinieri della Compagnia di Menaggio e avrebbe sostanzialmente confermato quanto riferito in un primo momento, ovvero di essere stata aggredita dopo un litigio e di essere stata colpita dal quarantasettenne ma non con l’ascia che era stata trovata nella casa del sospettato e poi posta sotto sequestro in quanto sporca di sangue. Insomma, le botte della notte tra il 20 e il 21 di maggio, quando cioè l’indagato festeggiava il compleanno, sarebbero nate proprio da un regalo non gradito arrivando ai calci e ai pugni con cui la vittima era stata ridotta ad una maschera di sangue.

La donna era stata soccorsa per le strade di Lenno e portata poi al Sant’Anna. L’uomo invece era stato raggiunto dai carabinieri in casa (fu trovato mezzo addormentato) e poi trasportato prima in caserma e poi nel carcere del Bassone. L’accusa, anche dopo l’interrogatorio di convalida, è rimasta sempre quella di tentato omicidio con in più quella di maltrattamenti in famiglia.

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