Abuso d’ufficio, l’ex sindaco assolto. Resta la condanna per falso in bilancio

Mozzate La Cassazione aveva annullato uno dei tre capi d’accusa e rinviato il caso in Appello. La vicenda riguarda i “residui attivi” verso la società partecipata dal Comune ceduti a privati

L’ex sindaco di Mozzate Denis Bettoni è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio per la vicenda della Mozzate Patrimonio, costata all’ex primo cittadino una condanna (ormai definitiva) a 2 anni e 5 mesi per falso in bilancio. L’assoluzione pronunciata dalla corte d’Appello fa tirare un enorme sospiro di sollievo anche sul fronte economico: a carico di Bettoni, infatti, il Tribunale di Como aveva pronunciato una condanna al pagamento di una provvisionale da 3 milioni di euro.

La vicenda di Mozzate Patrimonio è particolarmente intricata. La società, partecipata dal Comune e dichiarata fallita a causa dei debiti accumulati (e costato un vero salasso alle casse dei cittadini) aveva coinvolto anche l’allora sindaco su due aspetti. Il primo riguardava un’accusa di falso in bilancio, per i consuntivi del Comune di Mozzate nei quali secondo la condanna - definitiva - sono state fatte figurare entrate di almeno un paio di milioni di euro più alte del reale.

Il secondo invece concerneva la sottoscrizione, da parte di Bettoni, di note di credito con le quali ha impegnato il Comune a pagare a una società di factoring bergamasca i debiti contratti dalla Mozzate Patrimonio. Su questo secondo aspetto, per quanto le note di credito siano state effettivamente firmate e l’amministrazione pubblica si sia trovata ad affrontare un ordine di esecuzione da parte della factoring di ben 4,5 milioni di euro, la corte d’Appello - dopo che la Cassazione aveva annullato una precedente condanna rimedia sia in primo che in secondo grado - ha ora assolto l’ex primo cittadino.

In attesa delle motivazioni della sentenza, non si può che rifarsi a quanto riportato dalla stessa Cassazione nell’estate dello scorso anno. Nell’annullare la sentenza limitatamente all’abuso d’ufficio, aveva spiegato che i giudici di secondo grado non avevano motivato con sufficiente completezza l’elemento soggettivo del reato, ovvero la presenza di un dolo specifico che, per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, deve essere ben dimostrato e non sempre è facilmente ravvisabile.

Dal canto suo Bettoni lui si è sempre difeso sostenendo di aver firmato quelle note di credito per evitare maggiori danni alle casse del Comune, e forse proprio qui è ravvisabile la possibile mancanza dell’elemento soggettivo del reato e, dunque, del dolo specifico.

Sempre ieri, a Milano, i giudici hanno anche assolto Alessandro Valli, di Rodero, e Andrea Galli, di Saronno, ovvero i revisori dei conti del Comune che erano finito pure loro sotto accusa per falso in bilancio.

Contattato nella giornata per un commento, l’ex primo cittadino non ha voluto dire nulla al riguardo.

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