Addio al maestro Lonati: «Tutta la sua vita era un canto d’amore»

Appiano Gentile Ieri il funerale dello storico organista con la Corale, il Coro La Rocca e il Corpo musicale: «Con le sue composizioni ha aiutato la nostra preghiera»

«La sua vita è stata un canto d’amore». Ha detto il prevosto, monsignor Erminio Villa, nel giorno dei funerali del maestro Giuseppe Lonati, storico organista morto a 93 anni (94 a settembre). E in musica l’hanno salutato le “sue” tre famiglie: la Corale parrocchiale San Francesco, il Corpo musicale appianese e il Coro La Rocca con cui ha collaborato quasi sino alla fine.

Chiesa gremita per dare l’estremo saluto allo stimato maestro, organista (dal 1948 al 2019) e per un periodo anche direttore della Corale parrocchiale, tra i padri fondatori e primo direttore (dal 1966 al 1975) del Coro La Rocca e collaboratore della banda cittadina per la quale ha curato la trascrizione e l’arrangiamento per banda di brani per orchestra.

Le parole del prevosto

«La Bibbia direbbe Giuseppe è morto sazio di giorni, io scelgo un’altra espressione per descrivere la sua vita, come un canto d’amore – ha affermato il prevosto - Un maestro di musica parla con questo linguaggio, compone testi di musiche ed esegue i canti che la nostra comunità ha imparato e che tiene viva nell’esercizio della preghiera condivisa. Ora che si stacca da questa terra entra nell’immenso coro degli Angeli e dei Santi. Per lui la nostra preghiera di ringraziamento, di riconoscenza e di solidarietà con i familiari».

Vicinanza ai figli Franco e Anna, ai nipoti e parenti, ma anche alle famiglie delle associazioni musicali cittadine che lo piangono. Un servizio d’amore e di fede quello che per tanti anni ha svolto, senza mai mancare a una messa, anche se infrasettimanale, e a un funerale che accompagnava con la sua musica. Attenzione che ieri è stata riservata a lui con l’esecuzione corale del brano “Oltre la memoria”. «Se la fede cristiana esprime il massimo di gloria nella celebrazione dignitosa e compartecipata alla liturgia, il servizio di animazione del canto liturgico, nella cura degli strumenti come delle voci, che il maestro Lonati ha svolto qui come altrove per tanti anni, è la prova di un primato di onore riconosciuto a Dio e della sua passione educativa trasmessa a vari discepoli cresciuti alla sua scuola – ha aggiunto il prevosto - Ha tenuto accesa la sua lampada fino al momento dell’incontro beato con Dio».

«Protegga la comunità»

E infine un impegno. «Negli ultimi incontri con Giuseppe ho ricevuto un accorato appello che nonostante gli sforzi è rimasto inevaso, ma posso dire ai familiari che certamente rimane chiaro un appuntamento che metta insieme cori, voci e strumentisti non tanto per celebrare lui, ma l’espressione viva della fede nel canto. Non solo canti contenutisticamente ricchi della parola di Dio, ma anche canti eseguiti in modo corale che costituiscono una comunità di voci e di rapporti fraterni - ha concluso il prevosto - Dal cielo dove ci auguriamo goda della beatitudine eterna ci ottenga queste grazie: non solo la bella musica, suonata e cantata bene, ma la bella comunità unita e concorde nel nome del Signore».

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