Addio botteghe, arrivano i servizi - Come cambia il commercio in città

Olgiate Comasco Chiudono sempre più attività storiche e subentrano nuove tipologie - Sono già quattro i supermercati. Cambio della guardia da oggi al panificio Passalacqua

Olgiate Comasco

Turnover dei negozi, cambi di gestione, chiusure e nuove aperture. In città il commercio al dettaglio è in evoluzione. Più agenzie e servizi e meno negozi tradizionali. Sulla provinciale, in via Lomazzo, ha chiuso “Il ghiottone”.

In via Lucini, in luogo del negozio di pasta fresca, aprirà una finanziaria. In via San Gerardo sono progressivamente spariti i negozi tradizionali per far posto, tra i locali sfitti, soprattutto ad agenzie immobiliari e attività di servizio. In via Volta, al posto della libreria, è entrato il “Centro studi Arcobaleno”.

Anche a Olgiate negli ultimi anni il commercio sta cambiando volto e fisionomia. Il tema è emerso pure nel recente incontro organizzato da Confartigianato che, attraverso un questionario esplorativo rivolto a imprenditori, artigiani e commercianti, ha cercato di raccogliere esigenze e spunti e condividerli con l’amministrazione.

«Negli ultimi anni hanno chiuso attività storiche, in diversi casi perché i titolari sono andati in pensione – afferma il sindaco Simone Moretti – Non mancano nuove aperture, ma non sono i negozi tradizionali, il negozio di quartiere di una volta, come macellaio, alimentari. A Olgiate, ad esempio, manca un ristorante in centro. È cambiato il modo di fare acquisti; la pandemia ha dato enorme impulso alle vendite online e si è perso il rapporto che c’era con il negozio di vicinato. Il fatto anche di aver liberalizzato le licenze ha tolto la possibilità ai Comuni di impedire l’apertura di supermercati, se in possesso dei requisiti urbanistici. E’ evidente che la presenza di quattro supermercati in una cittadina di circa 12mila abitanti vada a intaccare i negozi di vicinato tradizionali».

Frequenti anche i cambi di gestione. Tra i più recenti: l’edicola-cartoleria “La Provincia” in piazza San Gerardo gestita da Antonella Gambaretto, il bar in via Vittorio Emanuele e la sala giochi in via Lomazzo. Sabato è stato l’ultimo giorno di attività del “Panificio Fratelli Passalacqua” di fronte al municipio. Riaprirà oggi i battenti con una nuova gestione e un nuovo nome “Artesan”, a seguito della cessione dell’attività dopo 28 anni a Davide Re. In questo caso dietro al cambio di gestione non c’è la crisi del settore, ma un atto d’affetto e riconoscenza.

«È il momento di mandare veramente in pensione i nostri genitori, mamma Mara e papà Antonio di 74 anni, che all’inizio di questa nostra avventura avrebbero dovuto dare a noi figli una mano, invece sono diventati parte attiva dell’azienda – spiegano le sorelle Luana e Lorena – È capitata l’occasione di cedere negozio e laboratorio e l’abbiamo colta. Eravamo partiti nel 1997 con un piccolo laboratorio, all’interno del cortile, dopo qualche anno abbiamo acquisito l’attuale sede, l’abbiamo ristrutturata e realizzato laboratorio e negozio con affaccio sulla strada. Abbiamo aperto altri due negozi, uno a Villa Guardia chiuso una decina di anni fa e uno a Malnate che abbiamo da poco ceduto al Cigno nero e che riaprirà a breve dopo la ristrutturazione. Il servizio resta, noi passiamo la mano».

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