Allarme alcol tra i giovanissimi. Due ragazzine al pronto soccorso

Cantù Episodio inquietante di pomeriggio al parco di via Dante: bevevano superalcolici. Un altro caso a Cermenate ieri mattina all’alba: giovane di 23 anni ricoverata in codice giallo

Cantù

Ragazze, anche minorenni: bevono fino a star male, al punto da finire in ospedale. Due episodi, in poche ore, si sono verificati nel Canturino. Sabato pomeriggio, verso le 14, in centro, tra via Dante e il parco Falcone e Borsellino, sono state trovate cinque ragazzine - è stato detto: minorenni - ubriache di superalcolici. Due di loro, è stato riferito, sono state soccorse per intossicazione etilica.

È intervenuta la Polizia Locale di Cantù: sono in corso accertamenti, al minimo, per capire se qualche market abbia venduto loro da bere illegalmente. L’altro episodio si è verificato sempre sabato, alle 5.30 del mattino. A Cermenate, in strada, una 23enne, per intossicazione etilica, è stata soccorsa dalla Croce Rossa di Lomazzo: in codice giallo all’ospedale di Saronno.

Ubriaca, stava vomitando

A Cantù, come riferito da chi sabato ha assistito la scena, avvenuta in strada, in via Dante, zona Pianella, nel pomeriggio di sabato è comparsa una ragazzina. Addosso ai vestiti, anche qualche foglia autunnale del vicino parco Falcone e Borsellino.

La ragazza, ubriaca, si è messa a vomitare: sono stati chiamati gli agenti della Polizia locale di Cantù e sul posto è arrivata anche un’ambulanza. Nel parco sono state trovate altre quattro ragazzine. Avrebbero bevuto whisky e gin con acqua tonica. Una donna che lavora in centro ha affermato di averle notate in giro già verso le dieci del mattino. Due sono state portate via in intossicazione etilica.

Tra i medici non manca l’apprensione. «Certamente è una tendenza che qualche anno fa non si vedeva - dice Marco Lanni, direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Cantù - I casi non sono così frequenti, ma non sono nemmeno così rari: almeno un paio al mese, abbiamo ragazzi che si ubriacano. Li teniamo in pronto soccorso per la notte per il tempo necessario perché si rimettano in piedi. Il coma etilico invece è un’evenienza eccezionale: a Cantù, in due anni, avrò visto due casi».

La preoccupazione del pediatra

Precisazione: «Parliamo di ragazzi diciottenni o ventenni. I minorenni vengono invece seguiti dal pronto soccorso pediatrico. La società è in una situazione per cui i ragazzi, per i genitori, sono diventati difficili da gestire. Io sono un genitore: capisco che ci siano grosse difficoltà. Ovvio che la prevenzione e l’educazione è la base. Bisognerebbe fare prevenzione a scuola, ma anche a casa, perché i genitori dovrebbero spiegare loro le conseguenze di quello che potrebbe succedere con l’alcol».

Alfredo Caminiti, fino a tre anni fa primario in pediatra sempre a Cantù, ricorda bene le situazioni da lui viste negli anni. «Ragazzi minorenni che arrivavano il sabato sera ma anche nei giorni feriali - dice - Tant’è che mi posi il problema di svolgere un’azione preventiva: con il Rotary realizzammo il Free For Life, teatro per tenere i ragazzini impegnati in altro modo. In un anno i ricoveri erano diminuiti, poi il progetto fu interrotto dal Covid. Giusto per capire l’entità: un anno avevo raccolto dei dati. Tra gli ospedali di Cantù, San Fermo e Como si erano contati 120 ricoveri di ragazzini ubriachi o in coma etilico».

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